S-400 viene esportato molto bene

In breve tempo, il sistema antiaereo russo S-400 a lungo raggio divenne un prodotto di punta per le esportazioni di armi russe, diventando addirittura un prodotto di “conquista del mercato”, come nel caso della Turchia.

Così, l'agenzia Tass ha pubblicato un articolo sull'entrata in servizio del primo reggimento cinese equipaggiato con il sistema S-400, meno di 3 mesi dopo l'inizio delle consegne in Cina. Per quanto riguarda la Turchia, lo stesso presidente Erdogan ha indicato che il programma di consegna dei sistemi S-400 ordinati dalla Russia sarebbe stato accelerato per inizierà nel 2019. Quanto all'India, ancora dichiarata oppositrice della Cina, l'accordo per l'acquisto di 5 sistemi S-400 dovrebbe essere finalizzato a breve (con le dovute riserve per quanto riguarda l'India)

In un discorso del 13 febbraio 2018, il presidente turco Erdogan ha esposto chiaramente la nuova tabella di marcia che intende attuare: “Sbaglia chi pensa che abbiamo cancellato dai nostri cuori le terre dalle quali, cento anni fa, ci ritirammo in lacrime”. ha lanciato ReceiptS4 Erdogan davanti al suo partito, l'AKP. “Diciamo in ogni occasione che la Siria, l’Iraq e altri luoghi sulla mappa dei nostri cuori non sono diversi dalla nostra patria. Ovunque si senta la chiamata alla preghiera, lottiamo affinché non venga issata una bandiera straniera. Ciò che abbiamo fatto finora impallidisce in confronto agli attacchi ancora più grandi che prevediamo nei prossimi giorni.'. 

Tuttavia, l’Epiro ottomano all’inizio degli anni 20esimosecolo coprì gran parte dell’attuale Medio Oriente, ma anche parte della Bulgaria, della Macedonia e della Grecia settentrionale, nonché della Libia. Comprendiamo quindi perché il numero di incidenti nel Mar Egeo con la Grecia è aumentato di quasi il 450% nel 2017. Comprendiamo anche che la Turchia non fermerà l’operazione “Rami d’ulivo” in Siria, e che probabilmente la estenderà al Kurdistan iracheno.

In questo contesto, e mentre la minima dichiarazione di un leader europeo contro le posizioni russe porta a vigorosi attacchi da parte delle autorità turche, ma anche alla pubblicazione di documenti che compromettono la sicurezza delle forze schierate in Siria, la scelta del sistema S-400 da parte di le autorità turche sembrano l’inizio di una rottura con la NATO. Insensibile alle critiche e alle minacce provenienti dall’Occidente, il presidente Erdogan forse aspetta che la stessa NATO lo escluda dall’alleanza, per aderire eventualmente ad un’alleanza di emergenza con Russia e Iran, ed evitare così un movimento di protesta da parte dei militari rimasti, per molti, legati all’Alleanza Atlantica.

Tuttavia, possiamo interrogarci sulla mancanza di reazione da parte della NATO e dell’UE alle sempre crescenti provocazioni delle autorità turche...

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