Il ministro degli Esteri saudita Adel Al-Jubier ha dichiarato in una conferenza stampa alle Nazioni Unite che il Regno saudita e gli Emirati Arabi Uniti, stavano valutando il dispiegamento delle truppe dell'Alleanza militare islamica in Siria. Questo intervento fa eco alle dichiarazioni del principe Mohammed Ben Salman, uomo forte del regno e principe ereditario, durante il suo tour in Europa 10 giorni fa.
L'obiettivo di questo dispiegamento sarebbe stato quello di impedire all'Iran di realizzare la sua stretta mortale sulla Siria, mentre le Guardie rivoluzionarie costituivano uno dei più grandi contingenti che hanno permesso a Bashar al Assad di riprendere il controllo in Siria.
Tra l’intervento turco contro i curdi nel nord della Siria, gli attacchi israeliani contro le posizioni di Hezbollah e iraniani nel sud, le sacche di resistenza di Daesh e quelle dell’ASL, e gli interventi russi e occidentali, la guerra in La Siria è lungi dall’essere finita e potrebbe addirittura intensificarsi una volta eliminato Daesh.
È interessante notare che dopo lo Yemen, il regno saudita e gli Emirati Arabi Uniti agiscono ancora una volta insieme nel guidare l’alleanza militare islamica, che riunisce più di 20 paesi sunniti, che potrebbe benissimo trasformarsi in un’alleanza politica, economica e militare, su il modello dell’Unione Europea, per diventare un attore geopolitico globale.