Anche l’Australia sta studiando soluzioni di coinvolgimento cooperativo
La Royal Australian Navy era al comando una campagna di test riguardante le sue capacità di coinvolgimento cooperativo, consentendo a più navi e aerei di combinare le proprie informazioni e capacità di difesa aerea. È così che l'HMAS Hobart, il nuovo cacciatorpediniere australiano Aegis, ha collaborato con la NUSHIP Brisbane, la sua nave gemella, per testare le loro capacità di scambiare informazioni tattiche e di impegno. Questa tecnologia permette anche di integrare informazioni provenienti da aerei o droni, autorizzando una nave (o un aereo) a sparare senza dover attivare i propri mezzi di rilevamento, e quindi rivelare la propria posizione e rischiare un colpo di risposta. Per il momento, solo la Marina statunitense dispone ufficialmente di questa capacità, ma molte marine, tra cui quella cinese, giapponese, russa, coreana e francese, hanno lanciato programmi più o meno avanzati per dotarsi di questa capacità.
Le forze navali australiane hanno avviato un vasto programma di ammodernamento del proprio equipaggiamento, che comprende nuovi cacciatorpediniere, sottomarini (gli Shortfin Barracuda della Naval Group) e nuove fregate, in concorrenza con le FREMM italiane, gli F-100 di Navantia e quelle britanniche tipo-26. Devono affrontare la rapida ascesa al potere della Marina cinese, che riceve ogni anno tra le 150.000 e le 200.000 tonnellate di navi militari nuove e moderne.
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