Facebook ha effettuato il sospensione di 364 pagineo profili, identificati come opera di dipendenti del sito di notizie russo Sputnik, e che trasportano sistematicamente messaggi molto ostili alla NATO. Il social network specifica che queste pagine miravano specificamente ai paesi baltici, Romania, Georgia e Moldavia.
Allo stesso tempo, 107 pagine sono state cancellate perché si presentavano come gestite da ucraini, ma in realtà amministrate dalla Russia.
Facebook precisa che queste pagine sono state oggetto di investimenti pubblicitari per 135.000 dollari dal 2013.
Sputnik, ovviamente, parla di censura inaccettabile, senza spiegare perché e come i suoi dipendenti abbiano potuto spendere tali cifre semplicemente per diffondere messaggi presentati come "privati", né spiegare la natura sistematica di questo approccio...