La Marina degli Stati Uniti utilizza il sistema laser ALMDS per rilevare le mine navali durante l'esercitazione BALTOP 2019

Durante la Guerra Fredda, la Mine Warfare rappresentava una grande sfida per la NATO, che doveva garantire l'accesso ai suoi principali porti per mantenere il flusso di truppe, equipaggiamenti e materiali provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada, per poter fronteggiare le divisioni corazzate della Patto di Varsavia. Durante il crollo sovietico, questa minaccia perse gran parte della sua rilevanza e le flotte per la guerra contro le mine, così come la modernizzazione dei sistemi specializzati di rilevamento ed elaborazione, furono in gran parte trascurate a favore di sistemi d’arma più adattati.

Con il ritorno sempre più evidente dei rischi dei conflitti cosiddetti “ad alta intensità”, ovvero tra nazioni tecnologiche, la minaccia delle mine navali torna alla ribalta. Francia e Gran Bretagna si impegnarono, nel quadro degli accordi di Lancaster House, a sviluppare un sistema di guerra contro le mine altamente automatizzato, il programma MMCM[efn_note]Maritime Mines Couter Measures[/efn_note] sviluppato da Thales. Belgio e Paesi Bassi hanno affidato ad un consorzio formato da Naval Group ed ECA la progettazione e la costruzione di una flotta di 12 navi da guerra mineraria per sostituire la loro classe tripartita Cacciamine risalente agli anni '80.

La Marina americana non è rimasta inattiva. Ha affidato, tra gli altri, al gruppo Northrop-Grumman il programma Airborn Laser Mine Detection System, o ALMDS, volto a rilevare le mine navali utilizzando un raggio laser proveniente da un elicottero. Il risultato fu il sistema AN/AES-1, una capsula attaccata al moncone di un elicottero MH60, che utilizza un laser pulsato per rilevare le mine navali, anche in mare agitato. Il sistema è allo stesso tempo molto sicuro, essendo l'elicottero per sua natura non esposto alle mine navali, e molto efficiente, perché consente di trattare una superficie molto ampia, rispetto ai tradizionali sistemi sottomarini o di superficie. Le informazioni vengono poi trasmesse alla nave di controllo, in questo caso una Littoral Combat Ship, incaricata di analizzarle e adottare le misure appropriate.

Questo sistema è stato utilizzato per la prima volta in una situazione operativa durante l'esercitazione BALTOP 2019, un'esercitazione navale NATO che si svolge nel Mare del Nord e nel Mar Baltico.

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