Mercoledì 4 dicembre 2024

L'esercito americano fa marcia indietro sul lanciatore MML multiuso

Dal 2015, l’esercito americano ha avviato un programma volto a garantire la protezione ravvicinata delle sue infrastrutture sensibili dalle minacce aeree, che vanno dagli aerei ai droni, compresi missili da crociera, razzi e colpi di mortaio. Il programma, identificato come Indirect Fire Protection Capability o IFPC, pronunciato "If Pick", è sia la conseguenza dell'aumento degli attacchi con razzi e droni in teatri a bassa e media intensità, come in Afghanistan o Iraq, sia la minaccia di vedere un conflitto contro una nazione tecnologica appaiono di nuovo.

A partire dal 2016, il Centro di ricerca, sviluppo e ingegneria dell'aviazione e dei missili dell'esercito americano, o AMRDEC, ha iniziato a progettare il Multi-Mission Launcher, o MML, un sistema di lancio in grado di lanciare diversi tipi di missili terra-aria contemporaneamente. e che costituirà per lungo tempo il pilastro del programma IFPC Increment 2-Intercept, vale a dire la dimensione missilistica terra-aria del programma, che avrà anche un sistema di difesa laser ad alta energia, A sistema a microonde per eliminare sciami di droni e un CIWS.

Iron Dome intercetta razzi dalla Striscia di Gaza Defense News | Armi laser ed energia diretta | CIWS e SHORAD
Il sistema israeliano Iron Dome fornisce supporto temporaneo all'esercito americano in attesa dell'IFPC e ha anche ampiamente ispirato il design dell'MML

Diversi tipi di missili sono stati testati dalla MML, come il Sidewinder AIM-9X, che è stato anche selezionato per essere uno dei missili dell'IFPC Inc-2I, ma anche l'Hellfire e lo Stinger. L'esercito americano ha infine affidato, nel 2018, alla Lockheed-Martin il Miniature Hit-to-kill Missile o MHKM, e alla Raytheon, che presenta lo SkyHunter, versione locale del Tamir israeliano, e l'Accelerated Improvoved Intercepter Initiative, o AI3, un contratto per progettare e proporre il secondo missile che equipaggerà il sistema. È probabile che la partita sarà tra gli MHKM e gli SkyHunter che sono missili molto piccoli, meno di 2 metri per meno di 3 kg, particolarmente economici, tra i 15 e i 20.000 dollari ciascuno, mentre l'AI3, derivato dal Sidewinder AIM-9M , è una versione economica del Sidewinder, un missile il cui prezzo si aggira intorno ai 400.000 dollari, e le cui prestazioni sono abbastanza vicine a quelle del già selezionato AIM-9X. Alla base di questa competizione c’è un contratto da 2,6 miliardi di dollari.

Comunque, oggi lo è il MML che viene messo in discussione, e addirittura eliminato dal panorama dall'esercito americano. Sembra infatti che i postulati adottati per progettarlo non siano soddisfacenti e non permettano di soddisfare tutte le esigenze del programma IFPC Inc-2I, secondo la dichiarazione ufficiale dell'esercito americano, senza che si sappia con precisione quali caratteristiche sono in questione. Possiamo però dedurre dalle parole del generale Brian Gibson, responsabile del programma, che d'ora in poi si potrebbe privilegiare l'opzione del lancio verticale.

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Il TOR M2 è un sistema di protezione ravvicinata contro aerei, droni, missili e razzi, con 16 missili pronti al fuoco integrati nella torretta del veicolo corazzato.

Questa decisione non sembra mettere in discussione il calendario del programma, che deve fornire un primo sistema operativo entro la fine del 2023, in caso contrario il Pentagono acquisterà ulteriori batterie israeliane Iron Dome, oltre delle 2 batterie già acquistate per garantire il provvisorio. Ma questa soluzione non soddisferebbe l’esercito americano, che vuole fare dell’IFPC un programma globale, integrando tutti i sistemi e i mezzi di rilevamento per proteggere un perimetro, e non cedere più all’impilamento di sistemi, come fa invece caso oggi.

Comprendiamo, tra il programma IFPC, e il programma IM-SHORAD, che l'esercito americano sta oggi compiendo sforzi significativi per compensare la sua debolezza nel campo della difesa ravvicinata antiaerea e antidroni, al fine di mettersi allo stesso livello della Russia o della Cina (e di superarla, sperano) ). D’altro canto, capiamo meno perché questo problema resta ignorato in Europa…

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