Costituzionalmente, il Giappone non può esportare armi, motivo per cui l’industria degli armamenti giapponese è rimasta essenzialmente confinata alla produzione nazionale. Ma la rapida evoluzione della situazione geostrategica in Asia, e le conseguenti conseguenze in termini di investimenti per il bilancio giapponese, hanno portato le autorità del Paese a rivedere questo rigido dogma, e a cercare nuovi mercati di esportazione per alcune produzioni nazionali.
Pertanto, Tokyo ha appena annunciato la creazione di una struttura sotto forma di Partenariato pubblico-privato in collaborazione con il settore privato delle armi, per promuovere ed espandere le esportazioni di attrezzature per la difesa “non letali” verso i paesi vicini come Indonesia, India, Malesia e Vietnam. È in questo quadro che l'export e finanziamento di 6 motovedette per le guardie costiere vietnamite è stato implementato. Se Tokyo si astiene dall'esportare direttamente attrezzature letali, sembra che nulla impedirà alle aziende giapponesi della difesa di partecipare alla progettazione e alla produzione di tali attrezzature da parte dell'industria locale del cliente.
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