Dopo essere stato accusato di tutti i mali, il programma droni Eurodrone Medium Altitude Long Endurance MALE, che riunisce Germania, Spagna, Francia e Italia, sembra vedere la fine del tunnel. Infatti, secondo l'ufficio del Ministero delle Forze Armate, il programma dovrebbe sfociare in una firma entro la fine dell'anno, di ordinare 21 sistemi di 3 droni ciascuno, per un importo che si avvicinerebbe all'obiettivo prefissato di 7,1 miliardi di euro. Si prevede che l’Eurodrone effettuerà il suo primo volo entro il 2024, mentre il primo sistema sarà consegnato alla Germania nel 2027, mentre la Francia riceverà il suo primo sistema nel 2028.
Si tratta senza dubbio di un’ottima notizia, sia per gli eserciti europei che per l’industria aeronautica della difesa, per non restare troppo indietro rispetto all’industria americana o cinese nel campo strategico dei droni da combattimento. Inoltre, ciò consentirà agli europei di implementare i propri droni senza dover fare riferimento agli Stati Uniti come avviene oggi per i droni MQ9 Reaper, il cui utilizzo operativo resta soggetto ad autorizzazione da Washington. Ciò consentirà, infine, alle aziende aeronautiche di difesa europee che partecipano al programma, Airbus Defence&Space per Germania e Spagna, Leonardo per l’Italia e Dassault Aviation per la Francia, di acquisire feedback significativi sull’implementazione di questi sistemi garantendo sia la sorveglianza che gli attacchi mirati, se necessario.
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