Non esistono cacciatori senza fornitori! Questa frase “Nessun combattente senza petroliere” riassume da sola una delle principali dottrine dell’aeronautica americana negli ultimi 60 anni. Infatti, con la guerra del Vietnam, gli Stati Uniti, e in particolare l’aeronautica americana, compresero il ruolo determinante di questi dispositivi, ma anche degli aerei di intelligenza elettronica o di sorveglianza aerea, per impiegare l’aeronautica nel modo più efficace possibile. Oggi, la sola US Air Force gestisce 614 velivoli appositamente dedicati al rifornimento aereo, che rappresenta il 77% di tutti gli aerei di questo tipo nel mondo.
Ma per poter beneficiare dei suoi aerei di supporto, e in particolare delle sue navi cisterna, è essenziale acquisire la padronanza assoluta del cielo, sia per quanto riguarda l'aviazione da caccia avversaria, sia per quanto riguarda i suoi sistemi terrestri e aerei a lungo raggio. Tuttavia, l’arrivo di nuovi aerei russi come il Su-35 e il Su-57, o cinesi come il J-16 o il J-20, nonché di nuovi aerei a lungo raggio aria-aria e terra-aria missili, costituisce oggi una minaccia molto significativa per le petroliere americane. E come sottolinea Will Roper, lo “zar” delle acquisizioni dell'aeronautica americana, come viene sempre più spesso definito dalla stampa specializzata d'oltreoceano, perdere un aereo cisterna significa anche perdere il potenziale degli aerei da combattimento che dovevano fare rifornimento lì. Da moltiplicatore di forza, una cisterna di rifornimento abbattuta diventerebbe poi un divisore di forza, il peggior incubo degli strateghi militari.
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