Dopo anni di vagabondaggi di bilancio e di spese sconsiderate, il bilancio del Pentagono è oggi oggetto di tutta l'attenzione, tanto da parte dello Stato Maggiore quanto dell'esecutivo e del Congresso, poiché i bisogni rilevati sono così significativi, mentre il bilancio rimane congelato o costretto ad aumentare leggermente. Se è vero che al suo arrivo alla Casa Bianca, Donald Trump ha dato priorità al bilancio del Pentagono, con un aumento di quasi il 15% tra il 2016 e il 2018, si prevede che la spesa per la difesa statunitense prevista aumenterà e ristagnerà nel 2020 e nel 2021, allora crescere “solo” dal 3 al 5% l’anno a partire dal 2022.
Tuttavia, il Pentagono deve far fronte ai rapidi sviluppi della situazione geopolitica internazionale degli ultimi anni, che lo impongono di aumentare le capacità di risposta operativa degli eserciti statunitensi in tempo e con risorse adeguate. Oltre ai numerosi programmi di ammodernamento in corso nei 4 eserciti americani, Mark Esper, segretario alla Difesa, ha annunciato questa settimana che il bilancio 2022 vedrà anche il Pentagono concedere una sforzo speciale per rafforzare i servizi essenziali e le capacità di supporto per la proiezione di potenza Americano. In concreto, 3 aree vedranno rafforzati i propri mezzi e capacità: trasporto marittimo, navi cisterna e stock di munizioni.
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