Social Warfare, questa nuova minaccia contro le democrazie occidentali
L'assalto al Campidoglio da parte di un gruppo di rivoltosi il 6 gennaio, a margine della fine del mandato di Donald Trump, ha avuto l'effetto di una scossa elettrica per tutte le capitali occidentali. All’improvviso, la minaccia del complotto, fino ad ora considerata un epifenomeno, certamente grave, ma limitato nel suo potenziale di danno, è stata proiettata al rango di una grave minaccia contro la sopravvivenza stessa della Democrazia e dello Stato di diritto. Da quel momento in poi, tutti i capi di stato occidentali hanno intrapreso azioni per cercare di controllare questa minaccia manipolata da alcuni politici senza scrupoli e da alcune persone il cui status di guru sociale lusinga l’ego.
Ma al di là di queste manipolazioni di massa provenienti dall’interno con obiettivi politici o personali, questo fenomeno mostra anche che l’opinione pubblica occidentale è molto vulnerabile di fronte ad azioni coordinate potenzialmente portate avanti da una nazione straniera, volte a neutralizzare o ostacolare la risposta di un paese sul piano internazionale. scena, sia militare che diplomatica. In un’epoca in cui le decisioni politiche vengono prese con un occhio su Twitter e l’altro su un canale di notizie continue, la profonda manipolazione dell’opinione pubblica attraverso i social network, utilizzando tecniche che combinano ingegneria sociale e psicologia di massa in un contesto di geomarketing mirato, costituisce ormai un nuovo teatro nello scontro delle nazioni, nonché una nuova dottrina che chiameremo, in questo articolo, Guerra Sociale.
1- Dalla propaganda alla guerra sociale
La manipolazione dell’opinione pubblica da parte di una nazione straniera non è una novità. Questo è il ruolo della propaganda, e alcuni paesi ne sono addirittura diventati maestri, sia per controllare la propria opinione pubblica sia per creare linee di frattura in quella dei loro potenziali avversari. Durante la Guerra Fredda, i partiti comunisti europei, trotskisti o maoisti erano in gran parte controllati da Mosca e Pechino. Ma erano entrambi ben identificati e segmentati dai servizi statali, e persero rapidamente la loro influenza con il progredire della Guerra Fredda. D’altra parte, l’opinione pubblica di un Paese non era stata, nel suo complesso, esposta in modo così semplice e rapido a una manipolazione di massa dall’avvento dei social network su Internet.
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[…] [10] “La guerra sociale, questa nuova minaccia contro le democrazie occidentali”, Meta Défense, 27 gennaio 2021. (https://www.meta-defense.fr/2021/01/27/le-socialwarfare-cette-nouvelle-menace-contre-les-democraties…😉 […]