Il Baykar turco sviluppa un drone da combattimento stealth ad alte prestazioni

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Senza raggiungere l’efficacia della campagna di teaser attorno alla presentazione del nuovo caccia leggero russo, il turco Baykar, basandosi sui successi commerciali e operativi del suo drone leggero TB-2 Bayraktar, di media altitudine e lunga durata, ha anche suscitato aspettative per la presentazione del suo nuovo progetto di drone da combattimento in un enigmatico video che rivela alcune parti del dispositivo. Oggi è stato alzato il velo su questo nuovo dispositivo, che attualmente esiste solo in versione digitale, e che non ha ricevuto una designazione ufficiale, ma che, ovviamente, ha ambizioni molto grandi per il produttore e per l'intera industria aeronautica turca.

Per ora le informazioni sul nuovo drone sono più che limitate. Oltre a 4 immagini che permettono di osservarne l'aspetto generale e la configurazione monomotore, il produttore ha precisato che potrà superare i 40.000 piedi di altitudine, che la sua velocità massima sarà di Mach 1,4 e che la sua capacità di carico in la stiva ammonterà a 1,5 tonnellate e il dispositivo sarà in grado di utilizzare missili aria-aria, aria-terra e aria-superficie, nonché bombe guidate. Inoltre, le immagini presentate mostrano un turbogetto dotato di postcombustore, probabilmente un modello derivato dall'Ivchenko AI-25 dall'ucraino Motor Sich, una struttura che suggerisce una certa forma di azione furtiva, nonché la possibilità di essere implementata dal Portaelicotteri d'assalto Anadolu che presto entrerà a far parte della Marina turca come nave ammiraglia, e che si è trovata pesantemente penalizzata dall'esclusione di Ankara da parte di Washington dal programma F35B.

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Il nuovo drone è ovviamente destinato ad essere trasportato a bordo della portaerei Anadulu, nonché della sua probabile nave gemella, della Marina turca.

Comprendiamo che Baykar voglia entrare, con questo programma, in una dimensione completamente diversa da quella che ne ha decretato il successo, ovvero i droni MALE leggeri, con una capacità di carico limitata, ma particolarmente economici ed efficaci in combattimento. Perché se il TB-2 Bayraktar, così come il nuovo bimotore Akinci, sono progettati principalmente per impegni di media e bassa intensità, il nuovo velivolo, dal canto suo, offrirà prestazioni paragonabili a quelle di un aereo da addestramento e d'attacco come il FA-50 sudcoreano o il russo Yak-130, avendo entrambi i mezzi di terra avanzati capacità di attacco contro obiettivi ben difesi, nonché mezzi per ingaggiare aerei nemici e altri droni. Dovremo naturalmente aspettare per saperne di più sul drone, in particolare sulla sua autonomia, ma anche sull'elettronica di bordo, per avere un'idea più precisa delle sue capacità operative. Resta comunque vero che l'industriale turco sembra deciso a non riposare sugli allori, visto che ha appena finito di testare l'Akinci, ed è già concentrato su un nuovo programma dalle ambizioni ambiziose e notevoli.

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