Dopo il suo omologo tedesco, il tenente generale Ingo Gerhartz, tocca al Generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Italiana, dichiarare che, secondo lui, i programmi europei di velivoli da combattimento di 6a generazione SCAF (per Air Combat System of the Future) che riunisce la Germania , Spagna e Francia, e FCAS (per Futur Combat Air System, stessa sigla) che riunisce Gran Bretagna, Italia e Svezia, sarà chiamato a fondersi in un futuro più o meno prossimo. Secondo il direttore generale italiano, viste le problematiche industriali e di bilancio, e la vicinanza di programmi, attori industriali e paesi, la loro fusione non solo è auspicabile, ma sarebbe anche il garante per realizzare questa ambizione europea, e considerare che l'Italia, che ha contemporaneamente un punto d'appoggio nell'UE, nella NATO e nel il programma Tempest, potrebbe fungere da ponte proprio per avvicinare queste ambizioni.
Per ora i due programmi sono ancora in fase di progettazione iniziale. Tuttavia, ciò non ha impedito il manifestarsi di tensioni significative, in particolare all'interno del programma SCAF, con Requisiti tedeschi e spagnoli difficili da conciliare con le ambizioni francesi, portando a dibattiti più che accesi all'inizio del 2021 con il timore di vedere il programma abbandonato, o fortemente rallentato come è il caso dell'altro programma emblematico della cooperazione franco-tedesca, il programma MGCS che dovrebbe consentire di sostituire il Leclerc e Leopard 2 carri armati dei due eserciti. In definitiva, un accordo negoziato molto combattuto è stato raggiunto nella tarda primavera, in tempo perché il Bundestag autorizzi i finanziamenti per le fasi di progettazione del prototipo, non senza alcune posizioni di sfida da parte dei parlamentari tedeschi. Tuttavia, è chiaro che i due programmi seguono effettivamente un calendario e ambizioni tecnologiche e operative simili, rendendo possibile una fusione o addirittura una fusione. Ma quali sarebbero, in tale ipotesi, le conseguenze per gli sviluppi stessi, sulle capacità operative richieste e sulle industrie della difesa in Francia?
In un mondo ideale...
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