Joe Biden rinuncia alla dottrina del "nessun primo utilizzo" per le armi nucleari americane

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Se la dottrina dell'uso delle armi nucleari nelle democrazie è un argomento fortemente politico, è chiaro che per cinquant'anni queste sono cambiate poco, sia in Francia, in Gran Bretagna come negli Stati Uniti. Durante l'ultima campagna presidenziale americana, il candidato Joe Biden ha promesso di incorporare una regola ferma sull'uso di queste armi se fosse stato eletto, rinunciando ad esse se non attaccato da altre armi nucleari. E poiché ce n'erano molti prima di lui, Joe Biden ha finalmente rinunciato a implementare una tale dottrina, attenendosi alla dottrina molto tradizionale dell'uso delle armi nucleari solo se gli interessi vitali degli Stati Uniti o dei loro alleati dovessero essere in serio pericolo, molto simile a quello attuato da Francia e Gran Bretagna, ma anche, almeno dal punto di vista delle armi strategiche, dalla Russia.

L'inversione di rotta di Joe Biden non era solo prevedibile, ma attesa sia dal Pentagono che dagli Stati Uniti e dall'ecosistema strategico alleato. In effetti, l'impegno a non fare il "primo" uso delle armi nucleari costituisce un notevole indebolimento concettuale della posizione di deterrenza, aprendo la strada a molte potenziali strategie di elusione. Inoltre, costituisce un aumento significativo del rischio per alcuni dei paesi alleati più minacciati, come i paesi dell'Europa orientale membri della NATO, ma anche la Corea del Sud e il Giappone, per i quali la protezione strategica degli Stati Uniti costituisce il pilastro della protezione della sovranità territoriale e della posizione di deterrenza contro Mosca, Pechino o Pyongyang. In tal caso, infatti, Washington si asterrebbe rigorosamente dall'usare armi nucleari contro un avversario, anche se quest'ultimo avesse invaso il territorio di un alleato degli Stati Uniti, a condizione che quest'ultimo non facesse uso di armi nucleari.

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I missili Tomahawk equipaggiano i cacciatorpediniere Arleigh Burke. Il fatto che fossero potenzialmente armati di una carica nucleare avrebbe posto notevoli problemi per quanto riguarda l'accesso di queste navi a determinati porti alleati.

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