Pochi giorni fa l'abbiamo scritto La Germania si stava allontanando dalla Francia senza dirlo in materia di difesa. D'ora in avanti, si dice, e in modo molto chiaro. In occasione di un intervento nell'ambito del convegno "La Bundeswehr in una nuova era", Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha infatti definito chiaramente la tabella di marcia di Berlino negli anni e nei decenni in Europa. "Parliamoci chiaro, la Germania è pronta ad assumere una posizione di leadership per la tutela del continente europeo". E per aggiungere "In quanto Paese più popoloso, con l'economia più potente d'Europa e posizionato nel cuore del continente, il nostro esercito deve diventare il perno della difesa europea, ed essere il più attrezzato".
Ovviamente Berlino non considera più minimamente che l'Europa de La Défense debba essere costruita attorno alla coppia franco-tedesca, né tanto meno che la Francia possa giocare un ruolo decisivo nell'organizzazione de La Défense nel vecchio continente. È, nelle parole di Olaf Scholz, un tema che riguarda solo la Germania e la Nato, quindi gli Stati Uniti, gli altri attori dovendosi agglomerare attorno al perno centrale che rappresenterà la Germania in questa nuova architettura. La posizione espressa questa mattina dal cancelliere tedesco, infatti, non sorprende affatto. Da diversi anni, infatti, potenti forze politiche ma anche industriali e militari operavano oltre Reno per riportare la Cancelleria a considerazioni più giuste, sia nei confronti degli Stati Uniti che della Francia.

Infatti, sia che si tratti della ripetuta riluttanza del Bundestag a sostenere e finanziare i programmi industriali di difesa franco-tedeschi, sia degli atteggiamenti sempre più fermi degli industriali tedeschi all'interno di questi programmi, in particolare per quanto riguarda Airbus DS e Rheinmetall, e persino del personale militare che, indirettamente dopo che uno di loro è stato mandato in pensione per aver sostenuto pubblicamente l'F-35, continuano a minare questa cooperazione, tutti hanno eroso metodicamente le fondamenta su cui Angela Merkel ed Emmanuel Macron avevano, nel 2017 e nel 2018, delineato quella che doveva costituire la base su cui costruire l'autonomia strategica europea. E infatti i segnali di allarme sono stati numerosi e ripetuti dal 2019, a partire dal fermo rifiuto dell'offerta francese di estendere la deterrenza ad alcuni suoi vicini europei, alle ripetute battute d'arresto sull'andamento dei programmi industriali. Tuttavia, per molti aspetti, Berlino è in una posizione debole per garantire il ruolo centrale della Difesa europea.
Il resto di questo articolo è riservato agli abbonati -
Gli articoli ad accesso completo sono accessibili nella sezione "Articoli gratuiti". Gli articoli Flash sono aperti nella versione completa per 48 ore. Gli abbonati hanno accesso completo agli articoli di analisi e riepilogo. Gli articoli in Archivio (più vecchi di due anni) sono riservati agli abbonati Premium.
- 15% sul tuo abbonamento Classic o Premium (mensile o annuale) con il codice Ritorno a casa23
Solo fino al 30 settembre!