Di fronte allโarrivo di nuovi vettori nucleari nordcoreani, la Marina sudcoreana si sta dotando di capacitร di primo attacco verso terra per inserirsi pienamente nella dottrina dei 3 assi che garantisce lโequilibrio strategico contro Pyongyang.
Fino alla fine degli anni 2010, la minaccia rappresentata dai sistemi strategici della Corea del Nord era costituita essenzialmente dai missili balistici superficie-superficie con capacitร nucleare, con sistemi a corto raggio della famiglia SCUD, poi, dallโinizio degli anni 2000, dai sistemi comparsa di sistemi di fatturazione puramente nazionali, come ad esempio Missile balistico a medio raggio Hwasong-7 o Nodong-1.
A partire dalla seconda metร degli anni 2010, Pyongyang ha testato nuovi sistemi indigeni ad alte prestazioni, sia missili balistici a traiettoria semi-balistica come il KN-17, missili intercontinentali come l'Hwasong-14 e persino missili balistici a cambio medio e tanta tanta missili con alianti ipersonici KN-23Oltre nuovi modelli di missili da crociera.
Allo stesso tempo, la Marina nordcoreana si รจ impegnata a dotarsi diuna nuova classe di sottomarini derivata dalla classe sovietica Romeo e designata classe Sinpo, capace di implementare missili balistici con un cambio di medio SLBM, ponendo una nuova minaccia per il suo vicino, e soprattutto di minare la dottrina dei โ3 assiโ implementata da Seoul.
Infatti, per fronteggiare la minaccia nucleare proveniente da Pyongyang, le forze armate sudcoreane hanno sviluppato una dottrina in grado di contenerla, strutturata attorno a tre componenti complementari: l'uso di attacchi preventivi contro i siti e le capacitร nucleari della Corea del Sud. Nord, non appena la minaccia di attacco nucleare รจ considerato imminente, lโintercettazione di vettori nucleari grazie ad unโampia rete di sistemi di rilevamento e intercettazione con capacitร antibalistica, e una serie di massicci attacchi convenzionali per decapitare le capacitร di comando, comunicazione e logistica dellโavversario.
In questo contesto, la comparsa di nuove minacce, in particolare dei sottomarini nordcoreani in grado di implementare armi balistiche con capacitร nucleare, ha naturalmente trasformato la topologia della minaccia, alla quale la profonda trasformazione che ha interessato la Marina sudcoreana, in particolare dandole un ruolo nuovo ruolo nella dottrina dei โ3 assiโ.
Per raggiungere questo obiettivo, la Marina sudcoreana ha avviato un grande sforzo per acquisire una vasta flotta di sistemi autonomi, compresi droni navali di superficie e sottomarini, nonchรฉ droni aerei.
Pertanto, se oggi i sistemi autonomi, come il drone da guerra sottomarino antisommergibile ASWUUV in sviluppo dal 2017, rappresentano solo l'1% delle attrezzature allineate dalla Marina del paese, l'obiettivo ora annunciato รจ di raggiungere il 9% entro il 2025, quasi il 30%. entro il 2030 e un obiettivo finale di circa il 45% entro lโinizio degli anni Quaranta.
La loro funzione sarร proprio quella di tenere sotto controllo permanente le capacitร navali nordcoreane, e in particolare di poter localizzare e quindi distruggere, con breve preavviso, navi e sottomarini dotati di sistemi con capacitร nucleare, che siano sottomarini armati con missili SLBM o corvette e fregate potenzialmente dotate di missili da crociera, e soddisfano cosรฌ il primo degli aspetti della dottrina. Ma il ruolo della marina sudcoreana non si ferma qui.
Riceverร infatti presto, nel corso del prossimo anno, il primo dei tre cacciatorpediniere della classe Jeongjo the Great, un'evoluzione del grande cacciatorpediniere antiaereo della classe Sejong the Great, appositamente progettato per soddisfare la seconda parte del " dottrina dei 3 assiโ.
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