AUKUS: La vendita di sottomarini americani all'Australia potrebbe essere un gioco a somma zero secondo il Congresso degli Stati Uniti

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Al di là della crisi diplomatica generatasi con la Francia in seguito alla cancellazione del programma sottomarino di classe Attack, il programma volto a dotare la Royal Australian Navy di sottomarini nucleari americano-britannici, nel quadro dell’alleanza AUKUS, potrebbe rivelarsi un gioco a somma zero. Lo è in ogni caso l'avvertimento portato da due senatori americani, il senatore democratico del Rhode Island Jack Reed e il senatore repubblicano dell'Oklahoma James Inhofe, in una lettera inviata il 21 dicembre alla Casa Bianca. “ Riteniamo che le condizioni attuali richiedano una valutazione ponderata dei fatti per evitare di stressare la base industriale sottomarina americana fino al punto di rottura".

Nella loro lettera, i due senatori americani precisano che la produzione media di sottomarini d'attacco a propulsione nucleare della classe Virginia negli ultimi 5 anni sarà stata di sole 1,2 navi all'anno, e mettono in guardia l'esecutivo da qualsiasi ambizione di dirigere sottomarini destinati agli Stati Uniti Navy al suo alleato prima che le esigenze specifiche della Marina americana fossero state soddisfatte, il che non fornirebbe alcun vantaggio operativo alle forze statunitensi o addirittura ai loro alleati, in particolare nel Pacifico contro la Cina. Se James Inhofe, membro dell'influentissimo Comitato per le Forze Armate del Senato al momento della stesura di questa lettera, si è ritirato in occasione del rinnovo di una parte del Senato, il senatore Jack Reed è rimasto presidente di questo Comitato nella nuova legislatura. La preoccupazione espressa dai due senatori arriva nel momento in cui il periodo di studio di 18 mesi annunciato in occasione della creazione dell'alleanza Aukus, proprio per studiare soluzioni che consentano alla RAN di acquisire sottomarini d'attacco a propulsione nucleare, terminerà a marzo.

Rool Out Alleanze militari del cantiere navale della Virginia | Analisi della difesa | Australia
I cantieri statunitensi dovranno passare da una produzione annua di 1,2 SSN all'anno negli ultimi 5 anni, a 2,7 navi all'anno a partire dal prossimo anno, se intendono soddisfare le esigenze della sola Marina americana.

La flotta sottomarina americana oggi è composta da 14 sottomarini nucleari con missili balistici e 4 sottomarini nucleari con missili da crociera della classe Ohio, 3 sottomarini da attacco nucleare (SSN) della classe Seawolf, 26 SSN di classe Los Angeles e 21 SSN di classe Virginia. Tra queste navi, i sottomarini classe Ohio, i più vecchi dei quali raggiungono l'età operativa di 38 anni, come il Los Angeles, il più vecchio dei quali ha 37 anni di servizio, dovranno presto essere ritirati dal servizio, per essere rispettivamente sostituiti dai nuovi SSBN di classe Colombia che entreranno in servizio a partire dal 2027, e dagli SSN di classe Virginia già in servizio. Inoltre, la Marina americana è impegnata in un piano volto a far crescere la propria flotta SSN fino a 70 unità entro il 2040. Ciò prevede quindi la produzione e l'entrata in servizio di 12 SSBN di classe Columbia e 46 SSN in un periodo di 17 anni, ovvero 1 SSBN ogni 2 anni e 2,7 SSN all'anno, un ritmo che i cantieri americani faticheranno a tenere il passo, nonostante i notevoli sforzi intrapresi in questo ambito dai costruttori e dalla Marina americana.

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