Il presidente Erdogan alza la posta in gioco per l'adesione della Svezia alla NATO
Pochi giorni fa, il presidente Joe Biden ha annunciato pubblicamente che si aspetta che il Congresso americano accetti l'acquisizione di 40 nuovi caccia F-16V Viper, nonché 80 kit di modernizzazione per consentire alle forze aeree turche di trasportare una parte dei suoi F-16 La flotta C/D si avvicina a questo nuovo standard significativamente più efficiente, in particolare grazie al radar AESA AN/APG-83. Per la Casa Bianca si trattava di ottenere dal presidente Erdogan che ritiri il suo veto in materia di adesione di Svezia e Finlandia alla NATO, in seguito alla richiesta avanzata da questi paesi dopo l'aggressione russa contro l'Ucraina. Si sarebbe potuto pensare che questo forte gesto da parte dell’esecutivo americano, mentre la Turchia rimane sotto il giogo delle sanzioni americane dopo l’acquisizione da parte di Ankara di una batteria antiaerea a lungo raggio russa S-400, sarebbe stato sufficiente a convincere la Turchia capo. Non è successo.
Infatti, proprio il giorno dopo l’annuncio presidenziale americano, il presidente Erdogan ha annunciato che non avrebbe autorizzato l’adesione della Svezia all’Alleanza Atlantica. a meno che Stoccolma non accetti di estradare in Turchia 130 rifugiati curdi e oppositori turchi. Per il presidente turco questi profughi vengono infatti identificati come terroristi e devono infatti essere consegnati alla giustizia del suo Paese. Inoltre, la formulazione utilizzata da RT Erdogan, “Dobbiamo iniziare con l’estradizione di 130 terroristi…”, suggerisce che questa ingiunzione è solo la prima di una lunga lista, che potrebbe riguardare altri membri della NATO, che darebbero rifugio anche ai rifugiati accusati di terrorismo da Ankara. . Ricordiamo a questo proposito che l'unica richiesta ufficiale di estradizione finora trasmessa da Ankara a Stoccolma, parlava di Bulent Kenes, ex redattore capo del quotidiano Today's Zaman, accusato da Ankara di appartenere al partito politico del predicatore Fetullah Gulen, oppositore di Erdogan rifugiatosi negli Stati Uniti, e accusato da quest'ultimo di essere all'origine del tentativo di colpo di stato del 2016.
Naturalmente è impensabile che Stoccolma consegni 130 rifugiati alla giustizia turca, soprattutto se i fascicoli di accusa inviati da Ankara sono molto limitati, come è avvenuto per Bulent Kenes la cui richiesta di estradizione è stata respinta dalla Corte Suprema svedese. Non c'è dubbio, infatti, che formulando una richiesta di questo tipo, il presidente Erdogan sa benissimo che sarà impossibile per le autorità svedesi rispondere favorevolmente, anche solo parzialmente. Infatti, assumendo un simile atteggiamento, quest’ultima deve anche prevedere che bloccherà completamente il processo di adesione della Svezia alla NATO, in un periodo molto teso in Scandinavia in cui la Russia moltiplica le sue provocazioni e dimostrazioni di forza, e che la richiesta di adesione di i due paesi scandinavi hanno dovuto ottenere fin dall'inizio una risposta favorevole e un processo di adesione estremamente abbreviato per evitare eventuali misure di ritorsione da parte di Mosca. Allora, cosa vuole esattamente Erdogan facendo questo?
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I commenti sono chiusi.
[…] diritti umani e stato di diritto. Infatti, oggi, tutto indica che la Turchia non autorizzerà l'adesione della Svezia, e forse anche della Fine..., il che bloccherebbe l'intero processo che richiede l'unanimità dei voti per un […]
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