Abbiamo assistito a un'inversione strategica durante l'incontro di Ramstein?

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Oggetto di tutte le speranze e aspettative degli ucraini e dei loro più stretti sostenitori, come la Polonia o i Paesi baltici, l'incontro che si è svolto oggi presso la base aerea americana di Ramstein nella Renania-Palatinato, alla fine avrà prodotto pochissimi risultati concreti al di là degli annunci già fatti dai suoi diversi partecipanti. E se gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio di 50 nuovi IFV Bradley e 80 veicoli corazzati Stryker, non avranno nemmeno annunciato la tanto attesa spedizione di carri armati pesanti Abrams, né saranno nemmeno arrivati ​​a convincere la Germania a consegnare i suoi carri armati Leopard 2, o semplicemente per consentire ai paesi europei che ne sono dotati di farlo.

Se, come ci si potrebbe aspettare, tutte le critiche sono ora rivolte contro Berlino e il cancelliere Olaf Scholz, è chiaro che la posizione tedesca non si è discostata di una virgola dall'inizio del conflitto. Berlino, infatti, ha sempre e sistematicamente aspettato che Washington annunciasse la consegna di un nuovo tipo di equipaggiamento, prima di fare lo stesso. Così è stato, all'inizio del conflitto, per quanto riguarda le armi anticarro dopo l'annuncio dell'invio dei Javelin americani, poi per quanto riguarda i trasporti di truppe corazzate dopo l'annuncio della spedizione dell'M113, ancora più tardi per quanto riguarda il trasferimento all'Ucraina dell'IRIS -T e cannoni antiaerei Guépard dopo l'invio dei NASAMS americani, o anche cannoni semoventi Pzh2000 dopo l'arrivo degli americani M109 e M777 in Ucraina. Anche di recente, Berlino aspettava un annuncio congiunto con gli Stati Uniti, per confermare l'invio di 40 veicoli da combattimento di fanteria Marder a Kiev, insieme a 50 Bradley americani.

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Come Parigi con i Cesari, Berlino aveva aspettato l’invio dei sistemi di artiglieria americani M777 e M109 prima di inviare i propri Pzh2000 all’Ucraina.

Le autorità tedesche infatti si rifiutano di effettuare la consegna Leopard 2 all'Ucraina, senza che gli Stati Uniti abbiano annunciato la consegna dell'M1 Abrams, non è affatto una sorpresa, e ancor meno un passo indietro. Si tratta solo della rigorosa applicazione della dottrina perseguita fin dall'inizio del conflitto, e alla quale si sono attenute anche la stragrande maggioranza degli altri paesi sostenitori dell'Ucraina, tra cui Francia e Gran Bretagna, fino all'episodio dell'AMX-10RC e del Sfidante 2. Tuttavia, Parigi come Londra possono, se necessario, fare affidamento sulla propria deterrenza per affrontare possibili minacce russe, mentre la Germania, dal canto suo, non può fare affidamento solo sulla NATO e sulla copertura americana. Ciò che sorprende di più è il rifiuto americano di consegnare Abrams per avviare la dinamica, e ancora di più le spiegazioni fornite dai funzionari su questo argomento. In effetti, le spiegazioni fornite al riguardo dal capo di stato maggiore americano, generale Miley, nonché dal segretario alla Difesa, Lloyd Austin, non sono molto convincenti.

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