Dopo un'approfondita consultazione con la Francia e il gruppo Nexter, le autorità danesi hanno annunciato il 19 gennaio che avrebbero trasferito l'intera loro flotta di cannoni motorizzati CAESAR, ovvero 19 sistemi 8×8 più pesanti e meglio corazzati rispetto ai modelli in servizio all'interno dell'Esercito come così come in Ucraina, al fine di rafforzare le capacità difensive di Kiev. Questo annuncio, giustamente accolto dagli eserciti ucraini, date le prestazioni del sistema, fa parte di una dinamica senza precedenti dei paesi europei a sostenere il loro alleato, la Svezia che ha promesso 50 veicoli da combattimento di fanteria CV90 e un numero imprecisato di sistemi di artiglieria Archer (paragonabile a CAESAR), carri armati pesanti Challenger 2 della Gran Bretagna e cannoni semoventi cingolati AS90, e la Polonia aveva promesso a Kiev un plotone di carri armati Leopard 2, così come la Finlandia, questi annunci essendo per il momento sospesi dall'autorizzazione di Berlino.
L'annuncio di Copenhagen, però, è stato accompagnato da una precisazione. Infatti, per sostituire i suoi 19 cannoni Caesar che a loro volta hanno sostituito i cannoni semoventi M109 all'interno delle forze armate danesi, utilizzeranno una soluzione sostitutiva che può essere attivata rapidamente. Tuttavia, ad oggi, esistono pochissime soluzioni di questo tipo in Europa: il francese Caesar il cui portafoglio ordini è già pieno, il tedesco Pzh2000, prodotto sulla stessa linea di quelli che assemblano il Puma e che modernizzano il Leopard 2 della Bundeswehr e i suoi alleati, anch'essi sotto tensione, e lo Swedish Archer, che finora non ha convinto molto per le sue prestazioni. Per quanto riguarda l'americano M109, rimane equipaggiato con un tubo calibro 39, limitandone le prestazioni e in particolare la portata effettiva, dell'ordine di 25 km dove i sistemi europei, che si affidano a un tubo calibro 52, raggiungono e superano i 40 km. Ma esiste un'alternativa disponibile a breve termine, efficiente e persino economica rispetto ai sistemi equivalenti, il sudcoreano K9 Thunder.

Armato di un tubo autocaricante calibro 155 da 52 mm, il K9 difficilmente può invidiare le sue controparti europee più efficienti, sia in termini di portata, precisione o cadenza di fuoco. Inoltre, si basa su un telaio cingolato alimentato da un motore turbodiesel da 1000 cv per una massa di combattimento di 47 tonnellate, che gli conferisce un rapporto potenza/peso di 21 cv per tonnellata e quindi una buona mobilità, anche su qualsiasi terreno. Il sistema di artiglieria è interamente sotto casamatta corazzata, proteggendo efficacemente il suo equipaggio di 5 servi da munizioni leggere e schegge di schegge. Infine, dispone di un avanzato sistema di tracciamento e puntamento, un sistema di caricamento semiautomatico potenziato da 48 colpi e un set di veicoli di supporto che consentono una ricarica completa del caricatore in soli 4 minuti (12 proiettili al minuto) utilizzando il veicolo di supporto K10, anch'esso corazzato e cingolato, trasportava 104 proiettili da 155 mm e 504 unità di polvere. Ma i due argomenti più importanti del K9 non sono né tecnici né operativi.
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