Abrams, Challenger 3, Armata...: Quanto valgono i carri pesanti moderni? 2/3
Dopo che la loro prevista scomparsa è stata quasi annunciata con la comparsa di nuovi sistemi d'arma, i carri armati pesanti stanno diventando ancora una volta un indicatore chiave della potenza militare di una forza armata, e questo, in tutti i teatri. Questo articolo è il secondo di una serie di tre destinati a presentare i principali modelli di carri armati moderni che equipaggiano o equipaggeranno le forze armate nel mondo.
Un primo articolo presentava la Leopard 2, il cinese Type 99A, l'israeliano Merkava Mk IV e il francese Leclerc. Questo presenta l'americano M1A2C Abrams, il britannico Challenger 3 e i russi T-90M e T-14 Armata. Un ultimo articolo presenterà la Atlay turca, la K2 Black Panther Sudcoreano, il giapponese Type 10 e l'italiano C1 Ariete.
Stati Uniti: carri pesanti M1A2C Abrams
Nel 1972, alla fine della guerra del Vietnam, gli eserciti statunitensi erano esausti, ostacolati da 10 anni di investimenti in un teatro specifico, e molte delle sue attrezzature terrestri e aeree non offrivano più un valore aggiunto significativo rispetto ai loro equivalenti sovietici. Questo è stato in particolare il caso del carro armato M60 Patton, derivato dall'M48 e in servizio dal 1960, ma che, in molte aree, è stato superato dal T-64 sovietico, oltre che dal nuovo T-72 che entrerà in servizio nel 1973.
Per affrontarla, e non senza grosse difficoltà, l'esercito americano ha ingaggiato un super programma che prenderà il nome di BIG 5, e che darà vita a 6 dei più potenti materiali degli anni Ottanta: il Veicolo da combattimento di fanteria M80/M2 Bradley, il il cannone semovente M3/108, il sistema antiaereo Patriot, gli elicotteri AH-109 Apache e UH-64 Black Hawk, nonché il più emblematico di tutti, il carro pesante M60 Abrams.
Rompendo con la dottrina della semplicità ereditata dall'M4 Sherman, e perpetuata dall'M48 e dall'M60, l'Abrams era allo stesso tempo un mostro rotolante, un concentrato di tecnologia, e aveva una potenza di fuoco pari all'unico Leopard 2 tedesco in quel momento. Egli fece la dimostrazione di questa potenza durante la prima guerra del Golfo, prendendo un netto ascendente sui T62 e T72 iracheni, distruggendo la maggior parte dei carri armati incontrati per perdite minime, in gran parte dovute al fuoco di altri missili Abrams o HOT di M2 Bradley.
Il carro americano subì diverse successive fasi di ammodernamento, la prima nel 1984 dotandolo di un cannone da 105 mm più lungo ed efficiente, la seconda, nel 1988, dotandolo del cannone M120 da 256 mm derivato dal Rheinmetall L44 che equipaggiava il Leopard 2, per far nascere lo standard M1A1 (quello che combatterà durante la Guerra del Golfo).
Pochi anni dopo apparve la versione M1A2, consistente principalmente in una trasformazione del sistema elettronico di bordo in una versione completamente digitale, comprese nuove capacità di rilevamento e visualizzazione, integrazione nativa del posizionamento GPS e sostituzione di un bus digitale. Questa struttura ha permesso all'M1A2 di evolversi rapidamente, attraverso il System Enhancement Package (SEP), corrispondente in gran parte alle evoluzioni del software e dei sistemi.
La versione M1A2 SEP2 è stata dotata di una cupola per mitragliatrice automatica, nuovi schermi e nuove interfacce. L'ultima versione, l'M1A2 SEPv3, a volte indicato come M1A2C, entrato in servizio dal 2017, ha visto le sue capacità di rete e di comunicazione notevolmente migliorate, la sua produzione elettrica è aumentata in modo significativo, le sue capacità FLIR migliorate e la sua protezione rafforzata dall'aggiunta del nuovo ARAT tessere di armatura attive, e soprattutto la possibilità di essere equipaggiate con il sistema Trofeo Hard-Kill ordinato dall'esercito americano all'israeliano Rafael.
Tutte queste aggiunte non sono state fatte senza considerazione, il peso del serbatoio è gradualmente aumentato da 55 a 67 tonnellate nel corso degli anni, aggiungendo vincoli significativi alla turbina a gas Honeywell AGT 1500 da 1500 CV che aziona il serbatoio. Anche il suo prezzo è aumentato da $ 8,5 milioni (prezzo adeguato all'inflazione) a oltre $ 15 milioni per la versione M1A2 SEPv3, rendendolo uno dei carri armati più costosi al momento. Ma il punto debole più grande dell'Abrams resta il suo consumo da capogiro, che limita l'autonomia su strada a 400 km nonostante un serbatoio da 1900 litri, che è il doppio del consumo di un T90M o di un Leclerc.
Inoltre, si ritiene che il veicolo blindato sia complesso da mantenere e richieda una logistica pesante e ben affinata per essere sfruttato al massimo delle sue potenzialità. D'altra parte, una volta soddisfatte queste condizioni, rimane uno dei carri armati da combattimento più potenti del momento, il che spiega i suoi recenti successi commerciali a Taiwan ou Polacco, due paesi particolarmente esposti.
Regno Unito: carro armato Challenger 3
Da quando lo Cheftain è entrato in servizio alla fine degli anni '60, gli eserciti britannici hanno sempre privilegiato i carri armati pesanti da combattimento, anche molto pesanti, anche se la loro mobilità ne risentiva. Così lo Cheftain disponeva solo di un motore da 720 cv per muovere le sue 55 tonnellate, e il Challenger 2, entrato in servizio nel 1998 ed evoluzione radicale del Challenger 1 con cui condivide solo il 5% delle parti, aveva solo 1200 motore hp per un peso in combattimento che va da 65 a più di 70 tonnellate.
Tuttavia, i carri armati britannici sono sempre stati formidabili avversari sul campo di battaglia, in particolare a causa della loro armatura composita molto avanzata Chobham poi Dorchester, e la loro grande potenza di fuoco.
D'altra parte, e come i loro omologhi europei francesi o tedeschi, gli eserciti britannici hanno visto diminuire la loro flotta di carri armati pesanti dal 2000 in poi, al punto che durante i lavori preparatori per il Libro bianco del 2021 su La Défense, circolavano molte voci secondo cui i 165 Challenger 2 che oggi armano i 3 battaglioni di corazzieri dell'esercito britannico, sarebbero puramente e semplicemente aboliti.
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