Perché dare aerei da combattimento all'Ucraina è più complicato di quanto sembri?
Da diverse settimane, proprio il giorno dopo l’accordo dato da Washington e Berlino riguardo alla consegna di carri armati pesanti, il presidente Zelenskyj e il suo governo si sono impegnati a fare pressione sui loro alleati occidentali affinché ottengano un nuovo tipo di mezzi di difesa, e non ultimo , poiché sono aerei da combattimento. E infatti, da quella data, non è passato giorno senza articoli di stampa o dichiarazioni ufficiali da Kiev che chiedessero l’arrivo degli F-16 negli Stati Uniti. Typhoon e Tornado agli inglesi e ai tedeschi, e Rafale e Mirages in Francia, senza dimenticare il Gripen svedese. Come è avvenuto dall’inizio del conflitto, la maggior parte delle reazioni a queste richieste, sia a favore della consegna all’Ucraina, sia contro di essa, si basano soprattutto su una forte componente emotiva. Per rispondere a questa domanda è necessario analizzare tutti gli aspetti, dalla realtà delle necessità operative ucraine ai vincoli che tali trasferimenti potrebbero causare allo sforzo bellico ucraino, ma anche alle capacità difensive dei paesi che trasferirebbero questi dispositivi, senza escludere, ovviamente, la possibile risposta di Mosca a una simile iniziativa.
Prima di tutto, è chiaro che gli eserciti ucraini oggi hanno un reale interesse ad avere una significativa potenza aerea. Sembra infatti sempre più probabile che gli eserciti russi abbiano approfittato dell'episodio di Bakhmut delegato ai mercenari di Wagner, per ricostituire una potente forza militare in grado di effettuare importanti operazioni offensive nelle settimane o nei mesi a venire. Secondo la stessa intelligence ucraina, gli eserciti russi hanno raccolto, addestrato ed equipaggiato 500.000 uomini provenienti dagli eserciti, dalla mobilitazione e dalla coscrizione per questa importante fase a venire. Molto provati dai combattimenti da un anno, gli eserciti ucraini, dal canto loro, non dispongono oggi dei mezzi necessari per rinforzare sufficientemente i circa 800 km del fronte, sapendo che le forze russe potrebbero effettuare un grande attacco in un tempo relativamente breve notare in qualsiasi momento su questo fronte.
In questo contesto, comprendiamo l’urgenza, ormai perfettamente percepita dalle capitali occidentali, di fornire il più rapidamente possibile nuovi mezzi di artiglieria, difesa antiaerea e nuove armature pesanti come carri armati e veicoli da combattimento di fanteria, per rafforzare questa linea, e disporre di riserve sufficienti per rafforzare rapidamente le aree sotto pressione. Tuttavia, considerata la lunghezza del fronte, si comprende l'interesse ad avere un'aeronautica capace di fornire, su richiesta, in qualsiasi momento ed entro tempi molto brevi, la potenza di fuoco in eccesso, essenziale per contrastare eventuali offensive. Infatti, e anche se molto probabilmente c’è anche un calcolo politico da parte di Kiev volto ad aumentare il coinvolgimento della NATO e in particolare delle maggiori potenze economiche e nucleari dell’Alleanza nel conflitto, è indiscutibile che la potenza aerea portare un valore aggiunto decisivo per mantenere la linea. Deve ancora poter essere implementato per essere veramente efficace e che disponga dei dispositivi adatti alla missione. Evidentemente è qui che l’argomento si complica…
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