Ecco... si sono rotti... È probabilmente in questi termini che la stragrande maggioranza dei lettori, almeno i più misurati tra loro, si è avvicinata a questo nuovo articolo dal titolo un po' provocatorio.
En effet, il nuovo carro armato KF-51 Panther presentato dal suo progettista, il tedesco Rheinmetall, durante la fiera Eurosatory 2022, è oggi lo strumento principale nelle mani del suo CEO, Armin Papperger, nel tentativo di far deragliare il programma franco-tedesco MGCS che mira a progettare, appunto, la sostituzione del carro armato francese Leclerc come del tedesco Leopard 2. Sviluppato con fondi propri, il Panther è offerto da Rheinmetall a chiunque mostri interesse ad acquistare un nuovo carro pesante, anche in assemblee a dir poco improbabili.
Come, in questo caso, possiamo anche solo immaginare che la Francia possa rivolgersi a questo veicolo blindato, anche se sta sviluppando l'MGCS e modernizzando il Leclerc?
Come spesso, il punto di vista da cui si affronta un problema condiziona significativamente il ragionamento e quindi la conclusione che se ne può trarre. Così, oggi, le autorità francesi, come l'opinione pubblica del paese, sostengono attivamente il concetto di un esercito globale per gli eserciti francesi, vale a dire una forza armata con la maggior parte delle capacità necessarie per rispondere a un campo di utilizzo molto esteso.
In questo modo l'Esercito dispone di forze adatte sia all'impegno simmetrico ad alta intensità che alla proiezione delle forze in un ambiente asimmetrico, la Marina ha una componente aeronautica navale che fa invidia a molti altri paesi e un know-how enormemente ampliato in termini di supremazia navale e proiezione di potenza, e l'Aeronautica è in grado di supportare questi due eserciti in tutti gli scenari di impiego.
Inoltre, la Francia ha un deterrente a due componenti, anch'esso molto avanzato tecnologicamente, che gli conferisce un peso all'incirca pari a quello della Cina in quest'area. Cosa ancora più rara, la Francia dispone di una base industriale e tecnologica della Difesa, o BITD, anch'essa globale, che le conferisce una grande autonomia di azione e decisionale in merito all'utilizzo delle sue forze armate, nonché un importante asset sulla scena internazionale grazie alle esportazioni di armi.

Per raggiungere questo obiettivo, la Francia dedica ogni anno diversi miliardi di euro per finanziare i programmi di ricerca e sviluppo del BITD, in modo da mantenere armi tanto efficienti sul campo quanto attraenti sulla scena dell'esportazione, il che le consente in particolare di raccogliere significative entrate di bilancio e fiscali legate a quest'ultimo aspetto e che consentono di alleggerire l'onere di bilancio per le finanze pubbliche, in particolare grazie ad alcune attrezzature stellari delle esportazioni come l'aereo Rafale, il cannone CAESAR, il marinaio Scorpène o la fregata FDI. In questo contesto, la domanda posta nel titolo di questo articolo appare probabilmente inutilmente provocatoria.
Tuttavia, a patto di studiare l'argomento in modo metodico e obiettivo, sembra che la progettazione di determinati equipaggiamenti, in particolare carri pesanti, generi in Francia costi che sono ben lungi dall'essere compensati dai proventi delle esportazioni, ma anche lungi dall'offrire una capacità operativa sufficientemente significativa o vantaggio politico per giustificare tali sviluppi, piuttosto che ricorrere a soluzioni proposte da partner internazionali, e che potrebbero rivelarsi più economiche e meno restrittive sia per l'acquisizione che per l'implementazione di queste attrezzature. Continuiamo ?
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