Prima dell'aggressione russa contro l'Ucraina, la maggioranza degli analisti riteneva, non senza molte ragioni oggettive, che la difesa antiaerea e antimissile multistrato russa fosse una delle più efficienti, se non la più performante del pianeta. Questo combinava diverse tipologie di sistemi specializzati e complementari, come l'S-400 dedicato alla difesa antiaerea e antimissilistica a media e alta quota, l'S-300PMU/2 per la difesa antibalistica, il Buk per la difesa a media e bassa difesa tattica in quota, così come i sistemi TOR e Pantsir per la difesa ravvicinata.
Questa difesa, integrata dai sistemi antibalistici pesanti A-135 posizionati intorno a Mosca e San Pietroburgo, copriva un perimetro molto ampio lungo i confini russi e garantiva anche la protezione dei siti sensibili, pur presentandosi come perfettamente integrata con la difesa aerea composto da aerei di sorveglianza aerea A-50, intercettori Mig-31 e aerei da superiorità aerea Su-35 e Su-27.
La guerra in Ucraina, e in particolare gli attacchi attribuiti all'Ucraina contro diversi siti russi sensibili, sia la base aerea di Rostov e i depositi di carburante di Belgorod all'inizio del conflitto, la base aerea strategica di 'Engels qualche mese fa, o l'attacco a meno di 200 km da Mosca di qualche settimana fa, con missili balistici Toshka, elicotteri da combattimento Mi-24 o droni Tu-141, hanno infranto in modo significativo l'immagine di assoluta opacità che Mosca ha voluto dare finora alla sua difesa aerea, per al punto che persino la Turchia sembra voler voltare le spalle all'S-400 per sviluppare un proprio sistema antiaereo a lungo raggio.
Mentre la questione è già delicata sulla scena internazionale per le possibili future esportazioni di armi russe, è importante anche sulla scena interna, con l'opinione pubblica e i commentatori russi sempre più perplessi per l'apparente mancanza di prestazioni della difesa aerea del paese presumibilmente impossibile da criticare , anche dalla NATO.

È in questo contesto che Sergei Shoigu, il ministro della Difesa russo considerato il successore designato di Vladimir Putin prima della guerra in Ucraina e sull'orlo della disgrazia da allora, ha annunciato un vasto programma volto a modernizzare e rafforzare la difesa antiaerea e la protezione antimissilistica delle territorio russo, e in particolare rafforzare notevolmente la protezione di Mosca.
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