Solo pochi giorni fa, la Marina degli Stati Uniti ha annunciato un ordine record da 1 miliardo di dollari per l’acquisizione di munizioni nascoste , a volte erroneamente chiamate droni kamikaze, come parte di un programma contrassegnato dal segreto. Per la Marina americana si tratta di dotarsi di mezzi a lungo raggio in grado di rispondere agli sviluppi nel campo dell’interdizione degli accessi, con batterie antiaeree e antinave sempre più efficienti, mobili e discrete, che rendano molto più difficili gli attacchi aerei e navali e rischioso.
Ovviamente le stesse cause portano alle stesse conseguenze. Infatti, è ora il turno del Corpo dei Marines degli Stati Uniti di annunciare l'intenzione di implementare una vasta flotta di munizioni erranti in grado di evolversi in sciami come parte della riorganizzazione Force Design 2030, volta ad adattare la sua struttura e la sua dottrina ai moderni impegni distribuiti , in particolare nel teatro del Pacifico che, oggi, concentra tutte le attenzioni del suo Stato Maggiore.
Più precisamente, in anticipo rispetto alla dottrina Joint-All Domain Command and Control che rappresenta il pilastro dell’evoluzione in corso all’interno degli eserciti americani, il Corpo dei Marines statunitensi si affida ora alle Expeditionary Advanced Base Operations (EABO), una capacità progettata dotata di tutti i mezzi di diniego di accesso e di sciopero per controllare uno spazio marittimo, aereo e terrestre, pur disponendo di una struttura sufficientemente leggera per mantenere una certa mobilità.
In ogni caso, oltre ai sistemi antiaerei, antimissili, antinave e di artiglieria a medio e lungo raggio, nonché alle capacità aeree fornite dai caccia F-35B a decollo e atterraggio verticale o a corto raggio e dall'Osprey, King Elicotteri Stallion, Viper e Venom, il Corpo vuole ora dotarsi di sistemi di munizioni vaganti a lungo raggio , progettati per evolversi in sciami, al fine di rafforzare o addirittura integrare le capacità della sua artiglieria e della sua aviazione.
Le munizioni attualmente testate dall'USMC possono colpire bersagli a 100 km, con l'obiettivo di portare questa portata a diverse centinaia di chilometri nei prossimi anni. Il Corpo vuole soprattutto dotarsi di munizioni che siano economiche, veloci da produrre e relativamente semplici da implementare, in modo da poter aumentare significativamente la sua potenza di fuoco in tempi brevi, senza danneggiare altri programmi di equipaggiamento con un budget già sotto pressione.
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