In che modo il nuovo drone sottomarino di Naval Group ridefinirà il combattimento navale?

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A seguito dell'annullamento del contratto australiano per la progettazione e la produzione di 12 sottomarini di classe Attack a propulsione convenzionale derivati ​​dallo Shortfin Barracuda, il costruttore navale francese Naval Group si trovava in una posizione poco invidiabile, sia la sua immagine che la comunità internazionale era stata alterata da questa decisione. Alcuni commentatori anglosassoni vi hanno visto addirittura l'opportunità di andare verso un consolidamento della produzione navale europea significa, in altre parole, eliminare i francesi da questo mercato di sottomarini convenzionali conteso da 4 costruttori europei, e che rappresenta più della metà della le sue esportazioni negli ultimi 20 anni con contratti in India, Brasile e Malesia.

Se la conferma da Atene di un ordine per 3 fregate FDI Belharra ha rilanciato il gruppo, e nonostante l'opportunità che si è aperta in merito all'esportazione di sottomarini a propulsione nucleare dopo che Washington e Londra hanno aperto questo vaso di Pandora, l'industriale francese aveva ancora bisogno di un importante annuncio in campo sottomarino per ripristinare la propria immagine sulla scena internazionale.

Ciò è avvenuto durante i Naval Group Innovation Days, all'inizio di giugno 2021, un evento organizzato per promuovere le innovazioni del costruttore navale francese, sotto forma di un drone da combattimento subacqueo di lunga durata, non come un modello digitale o una promessa lontana, ma come dimostratore già assemblato e anche sperimentato in banchina, e che inizierà nei prossimi giorni una fase di test per 2 mesi, al fine di valutarne le prestazioni e validare le opzioni tecnologiche utilizzate per la sua progettazione.

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Il progetto, sviluppato in gran segreto e su fondi propri da Naval Group, fa molto di più che rimettere in sella l'industriale nel campo della guerra sottomarina, perché apre prospettive operative, industriali e commerciali senza precedenti, in particolare per affrontare la nuove sfide che stanno emergendo sugli oceani.

Un drone subacqueo costruito per il combattimento

Il dimostratore testato da Naval Group è lungo 10 metri per un dislocamento di 10 tonnellate, e assume una forma idrodinamica biomimetica ispirata ai grandi cetacei come il capodoglio. Secondo Naval Group, è in grado di navigare, nella sua forma attuale, per diversi giorni in immersione autonoma, ad una velocità di crociera di 6 nodi, ed una velocità massima di 15 nodi.

Trasporta un sonar sullo scafo per il rilevamento subacqueo, oltre a un radar e un sistema elettro-ottico sull'albero quando si evolve vicino alla superficie. Dispone di diversi sistemi di comunicazione, tra cui un collegamento satellitare, un collegamento radio e un collegamento a bassa frequenza, che gli consentono di scambiare con una nave, o una stazione di controllo, sotto forma di messaggi crittografati compressi per aumentare la furtività dell'equipaggiamento della nave. Infine, dispone di un sistema di navigazione, analisi dei sensori e controllo della missione basato sull'intelligenza artificiale che combina Machine Learning e analisi deterministiche per garantire un controllo preciso delle azioni del drone.

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Il dimostratore del Gruppo Navale è stato messo in mare per la prima volta nel 2020. Nei prossimi giorni dovrebbe iniziare una fase di test di due mesi.

Ma questi dati riguardano solo il dimostratore attualmente in fase di test. Infatti, secondo Naval Group, questa famiglia di droni da combattimento subacquei sarà in grado di andare ben oltre le caratteristiche del suo attuale dimostratore, sia dal punto di vista delle prestazioni che dei profili di missione. Così, la versione di serie su cui stanno lavorando gli ingegneri di Naval Group sarà più lunga, 13 metri per un dislocamento di 20 tonnellate, e avrà autonomia in mare, discrezione e una velocità superiore a quella del dimostratore.

Si segnala a tal proposito che i modelli in scala presentati durante l'evento erano dotati di un pump jet, un'elica aerodinamica per ridurre il rumore e il rischio di cavitazione alle velocità più elevate. Soprattutto, oltre alle missioni di intelligence ISR per le quali il modello base è progettato, un modello più imponente, lungo 20 metri, avrà un sistema di propulsione AIP che gli darà un'autonomia di immersione di diverse settimane, e la potenziale capacità di trasportare grandi carichi, tra cui siluri antisommergibili o antinave e mine navali, aprendo un immenso ventaglio di possibilità a livello operativo.

Moltiplicatore di forza e diniego di accesso

Infatti, il nuovo drone sottomarino di Naval Group si posiziona come un formidabile caccia, agendo come quello che i militari chiamano "un moltiplicatore di forza", permettendo cioè di aumentare le capacità operative di altre unità. Come i droni da combattimento aereo, questo consentirà ad esempio di svolgere missioni di intelligence sulla costa avversaria, o il più vicino possibile al sistema navale nemico, senza dover rischiare un sottomarino e il suo equipaggio in questa pericolosa missione. .

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