Quali alternative per gli eserciti europei di fronte all’incombente crisi di manodopera?
sommario
Negli ultimi anni, sembra che la maggior parte degli eserciti europei abbia dovuto affrontare una grave crisi di personale, lottando per reclutare e mantenere il proprio personale, un argomento trattati più volte sul nostro sito per alcuni mesi. Queste difficoltà sono diventate tanto più intense negli ultimi tempi in quanto, in seguito all’aggressione russa contro l’Ucraina, molti di questi eserciti si sono impegnati a riconquistare massa, e quindi ad aumentare i loro obiettivi di reclutamento, spesso senza molto successo. , al contrario.
È vero che al di là di un numero ridotto di candidati, gli eserciti ora tendono a voler reclutare profili sempre più preparati, questo essendo imposto dal rapido aumento della tecnologia a tutti i livelli dell'azione militare, mentre gli standard fisici e psicologici sono stati mantenuto, creando naturalmente una maggiore tensione sul filtro iniziale di "ammissibile".
Se il reclutamento è più difficile, mantenere i soldati sembra essere altrettanto difficile. Numerose segnalazioni in Europa come negli Stati Uniti, oggi si registra un tasso di riimpegno molto più basso rispetto al passato, legata in particolare all’attrattività del settore privato affezionato alle competenze acquisite dal personale militare, ma anche ad una minore resilienza complessiva di fronte ai vincoli della vita militare, altrimenti poco valorizzata, anche inclusa all’interno eserciti stessi.
Cumulandosi queste due difficoltà, gli eserciti europei vedono oggi le loro piramidi di gradi, età e competenze, consustanziali all'organizzazione gerarchica militare, direttamente minacciate nel medio termine, al punto che questo fenomeno potrebbe alterare direttamente il potenziale militare, e quindi dissuasivo. , di questi paesi, in un contesto internazionale poco permissivo in questo ambito.
Tuttavia, oltre a questi aspetti tecnici che spiegano le ricorrenti segnalazioni che evidenziano le difficoltà in termini di Risorse Umane incontrate in Italia, Germania, Svizzera o Regno Unito, un secondo fenomeno, molto più problematico, è all’opera nel medio termine, che alterare potenzialmente le capacità di reclutamento, e quindi la struttura stessa degli eserciti europei negli anni e nei decenni a venire.
Una minaccia a medio termine per la forza lavoro impossibile da evitare?
Infatti, la demografia europea, con un tasso di fertilità medio inferiore a 1,5 figli per donna che maschera divari significativi tra l’1,83 francese e l’1,2 italiano e spagnolo, ma anche un’età media aumentata da 36 anni nel 2000 a 42 anni nel 2023, e un debito medio degli Stati, che è aumentato di quasi il 50%, passando dal 62% del 2008 al 92% del 2021, costituiscono una combinazione dei fattori più preoccupanti per le politiche di reclutamento degli eserciti europei negli anni a venire.
Il numero relativo dei candidati diminuirà quindi, a causa di un minor numero di bambini, e quindi di giovani idonei alle funzioni militari. Allo stesso tempo, l’azione combinata dell’invecchiamento della popolazione e del deterioramento delle finanze pubbliche spingerà i governi a privilegiare profili produttivi, orientati quindi verso il settore privato, anche solo per cercare di tenere a galla le imprese.
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I commenti sono chiusi.
[…] Resta il fatto che la creazione di un nuovo battaglione non sarà un compito facile per l'esercito olandese, che ad oggi conta solo 12 battaglioni attivi per una forza lavoro di 16.000 uomini e donne, per cui come tutti gli eserciti occidentali incontra difficoltà nel reclutare e mantenere il proprio personale. […]
[…] In effetti, la strategia utilizzata fino ad allora, soprattutto durante la Guerra Fredda, consistente nel preposizionare un ingente stock di mezzi e talvolta di uomini in prossimità delle probabili aree di ingaggio, è oggi diventata sia molto costosa a causa del costo dei materiali, sia molto complesso da implementare a causa dei vincoli di risorse umane che vengono imposti agli eserciti statunitensi come a tutti gli eserciti occidentali. […]