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Come Washington e Taipei, Tokyo si è impegnata, negli ultimi anni, a trasformare le forze di autodifesa giapponesi, per prepararsi ad un possibile conflitto con Pechino.
Pertanto, dal 2019, la traiettoria indicata dalle autorità del paese e dal Primo Ministro, Fumio Kishida, mira a modernizzare ed estendere i mezzi a disposizione delle sue forze armate per scoraggiare e, se necessario, resistere a un attacco delle forze armate. Esercito Popolare di Liberazione.
Per questo, e dopo intensi negoziati politici che hanno consentito in particolare di rompere il tetto di cristallo di uno sforzo di difesa limitato all’1% del PIL, Tokyo si è impegnata a portare questo stesso sforzo di difesa al 2% del PIL del paese, ovvero 100 miliardi di dollari, entro il 2027.
Tuttavia, le forze di autodifesa giapponesi si trovano ad affrontare notevoli difficoltà nel reclutare e trattenere il personale, in modo ancora più significativo che per altri eserciti occidentali, mentre la demografia giapponese è caratterizzata da un rapido invecchiamento della popolazione e persino da un significativo calo demografico nei decenni a venire.
7 miliardi di yen nel 700 per le forze di autodifesa giapponesi
È in questo contesto caratterizzato da una grave minaccia, termini di reazione relativamente brevi, grandi ambizioni e vincoli significativi, che le autorità del Paese hanno predisposto il bilancio della difesa 2024, nell'ambito del piano quinquennale 2022-2027 che prevede uno stanziamento complessivo di 43 miliardi di yen, ovvero 000 miliardi di euro.
Come ci si potrebbe aspettare, questo è caratterizzato da un aumento significativo delle risorse, con un budget totale di 7 miliardi di yen, ovvero 700 miliardi di euro e un aumento del 12% rispetto al budget 2023 di 6 miliardi di yen (820 miliardi di euro), già in forte aumento.
Secondo i commenti delle autorità del paese, questo aumento consentirà in particolare di finanziare la costruzione di un nuovo posto di comando integrato che riunirà le tre forze armate del paese, come il Pentagono americano, per un importo di 10,5 miliardi di yen.
Permetterà soprattutto di finanziare numerosi programmi annunciati di recente, come la costruzione di due cacciatorpediniere pesanti AEGIS che sostituirà il dispositivo AEGIS Ashore abbandonato nel 2021, per proteggere le isole giapponesi dagli attacchi balistici provenienti da Cina, Corea del Nord o Russia.
Solo nel 2024, questo programma riceverà 380 miliardi di yen (2,4 miliardi di euro) per finanziare i lavori di ricerca e progettazione sulle due navi che dovranno entrare in servizio entro la fine del decennio.
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