Una delegazione dell'industria della difesa francese si è recata a Kiev per negoziare diversi contratti, anche sotto forma di partnership con la produzione locale, al fine di sostenere lo sforzo bellico ucraino. Anche se permangono molti ostacoli, si tratta comunque di una nuova dimostrazione del cambio di paradigma intrapreso da Parigi su questo tema negli ultimi mesi.
Come abbiamo fatto con noi stessi eco ripetutamente, negli ultimi mesi la Francia ha intrapreso un profondo cambiamento di paradigma in termini di esportazione di sistemi d’arma.
Parigi, infatti, ha finora considerato programmi importanti in collaborazione solo con alcuni partner europei vicini, come la Gran Bretagna, la Germania o l'Italia. La Francia, invece, ha classificato gli altri come clienti.
Ma le difficoltà incontrate negli ultimi anni riguardo ai programmi di cooperazione con la Germania (abbandono di Tiger 3, CIFS, MAWS e difficoltà con SCAF e MGCS), Gran Bretagna (FCAS, guerra antimine, missili, ecc.) o Italia (Naviris), hanno , sembra aver convinto Parigi ad abbandonare questa visione manichea, per offrire un approccio di partnership ai suoi clienti più importanti.
Un cambio di paradigma discreto, ma radicale, per le esportazioni di armi francesi
Gli inizi di questo cambiamento sono comparsi in occasione della visita ufficiale del primo ministro indiano Narendra Modi in Francia in occasione dei festeggiamenti del 14 luglio, annunciando diverse iniziative di cooperazione industriale e tecnologica nel settore della difesa riguardanti in particolare la motorizzazione dei futuri caccia dell'Indian Air. Force, mentre si avviano le trattative per l'acquisizione di 26 Rafale Marina e tre sottomarini Scorpène supplementare.
Da allora sono stati sviluppati altri approcci simili con la Grecia per la fabbricazione delle corvette antisommergibile Gowind 2500 e ulteriori fregate IDE, ma anche, più discretamente, con gli Emirati Arabi Uniti attorno alla modernizzazione del carro armato Leclerc.
Ora tocca all'Ucraina essere oggetto di questo nuovo approccio industriale francese. Ciò si basa su un altro cambiamento compiuto dal presidente Macron alcuni mesi fa, riguardo alla posizione della Francia rispetto al suo sostegno all'Ucraina nei confronti della Russia, nonché alla sua adesione alla NATO e all'Unione Europea.
L'industria della difesa francese a Kiev
Infatti, una grande delegazione industriale francese, che riuniva tutte le grandi aziende BITD come Thales, Nexter, MBDA o Arquus, così come aziende più piccole e start-up, si è recata in questi giorni a Kiev per negoziare contratti di cooperazione industriale in base alla localizzazione in Ucraina di determinate capacità.
secondo un articolo di Le Figaro, si tratterebbe quindi che le società BITD Terre Française creino una joint venture con un operatore industriale locale, con l'obiettivo di dispiegare un’infrastruttura in Ucraina in grado di mantenere e riparare veicoli trasferiti da Parigi a Kiev, come VAB, cannoni CAESAR e AMX-10RC.
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[…] È vero che ciò consentirà sicuramente di sfruttare al meglio gli asset dell’industria della difesa francese, vale a dire le sue competenze e le sue acquisizioni […]