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La Svezia ha appena annunciato che collegherà ora il dossier Gripen JAS 39 ucraino a quello della sua adesione alla NATO, ancora bloccata dal veto di Turchia e Ungheria, in una situazione particolarmente complessa.
Appena due mesi dopo l’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, nell’aprile 2022, la Finlandia e poi la Svezia hanno dichiarato la loro candidatura ad aderire alla NATO con la procedura accelerata. Per questi due paesi, rimasti neutrali durante tutta la Guerra Fredda, si è trattato di una svolta considerevole e del primo fallimento della strategia di Vladimir Putin in Europa.
Sebbene questo annuncio sia stato accolto molto bene dalla stragrande maggioranza dei membri dell'alleanza, due di loro, l'Ungheria e Tacchino, hanno deciso di opporsi, tanto per ragioni di politica interna e di rapporti bilaterali con Stoccolma e Helsinki, quanto per ottenere alcune concessioni da parte degli europei o di Washington.
L'adesione della Svezia alla NATO è ritardata da Turchia e Ungheria
Un anno dopo, il 4 aprile 2023, La Finlandia è diventata il 31° paese membro dell’Alleanza Atlantica. La Svezia, da parte sua, resta ancora minacciata dalla mancata ratifica della sua richiesta di adesione da parte dei parlamenti ungherese e turco.
Per Budapest si tratta di ottenere, attraverso questa manovra, la revoca di alcune sanzioni europee decretate in seguito alla violazione sempre più grave di alcuni impegni fondamentali da parte del governo ungherese e del suo presidente nazionalista Viktor Orban.
La situazione è ancora più complessa per quanto riguarda l'opposizione della Turchia. Il presidente Erdogan intende infatti ottenere, contro il suo consenso, la revoca di alcune sanzioni applicate dagli europei, e soprattutto dagli Stati Uniti, su alcune tecnologie militari. Ciò comporta, ad esempio, l'acquisto di una quarantina di F-16 Block 70 e 80 kit per portare parte della sua flotta a questo standard.
Ma i rapporti tra Ankara e Stoccolma sono di per sé tesi. Le autorità turche criticano quindi il paese scandinavo per aver dato asilo ad un certo numero di personalità curde appartenenti, secondo loro, al PKK.
Ankara, inoltre, non tollera che la decisione di estradare queste persone, accusate di terrorismo dalla giustizia turca, non dipenda dall'esecutivo, ma dalla giustizia svedese, che è perfettamente indipendente e non condivide le conclusioni della sua magistratura turca. controparte riguardo a queste persone.
L'esercito svedese è intervenuto per rafforzare la guerra tra le bande mafiose turche
Allo stesso tempo, Stoccolma sta affrontando da diversi mesi un notevole aumento della violenza, legato a una guerra tra bande tra diverse mafie turche, che ha già causato più di 40 morti violente nel paese scandinavo dall'inizio dell'anno. tra cui diversi civili vittime di errori di criminali turchi.
La situazione in quest'area è peggiorata a tal punto che le autorità svedesi lo hanno recentemente annunciatoavrebbero invitato l'esercito svedese a venire a sostenere la polizia, sia per garantire missioni di sicurezza, sia per supportare le forze di polizia in termini logistici e di analisi, senza però intervenire nella missione di polizia stessa.
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