Il generale Ingo Gerhartz, capo di stato maggiore della Luftwaffe, ha affermato che è necessario che la Germania sviluppi un drone da combattimento in grado di supportare l'Eurofighter Typhoon, e ciò ben prima delle scadenze fissate oggi dal programma SCAF. Un programma che ricorda il drone da combattimento derivato dal Neuron, che accompagnerà il Rafale F5 francese del 2030.
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Durante i dibattiti parlamentari sulla Legge sulla Programmazione Militare 2024-2030, nella primavera del 2023, il Ministero delle Forze Armate francese ha indicato che intendeva finanziare, come parte della versione F5 del Rafale, lo sviluppo di un drone da combattimento, che sarebbe, per l'occasione, derivato dal dimostratore Neuron di Dassault Aviation.
Per il Ministero si tratta di fornire alle forze aeree francesi uno strumento efficace per sfidare i sistemi di negazione dell’accesso che si stanno moltiplicando e per superare l’insufficiente stealth dei sistemi Rafale in questo ambito, ampliando notevolmente le capacità operative e le prestazioni.
Il drone da combattimento Neuron che accompagnerà il Rafale F5 nel 2030
Il salto di capacità che compirà il caccia francese, che oggi riscuote un notevole successo sulla scena internazionale, consente di considerare questa futura evoluzione dell'F5 come un vero e proprio riavvio del velivolo, ponendolo sostanzialmente al livello dei velivoli più avanzati del settore. il momento mondiale, in termini di prestazioni operative.
Contemporaneamente a Neuron sono stati lanciati altri programmi nel campo dei droni, nell’ambito del LPM 2024-2030, come Colibri e Larinae munizioni in agguato, dove il Portaerei remoto Droni da combattimento aerei leggeri consumabili da MBDA.
In effetti, le prestazioni operative di Rafale F5, e il suo tecnosistema di droni, ne faranno un primo sistema di sistemi per le forze aeree francesi, ma anche per i clienti esportatori dell'industria aeronautica della difesa nazionale.
Tuttavia, di fronte a tale progresso futuro, potremmo farlo mettere in discussione la necessità di sviluppare il programma SCAF, o almeno sulla portata attualmente annunciata riguardo al pilastro dei droni.
Il fatto è che le capacità che saranno dotate del NGF attraverso lo SCAF saranno molto maggiori di quelle che saranno a disposizione del Rafale, supportato dal sistema RPAS Neuron, Remote Carrier ed Eurodrone, e consentirà a questo sistema di affermarsi nel 2050 e oltre.
quanto a Rafale F5 e i suoi droni, consentirà agli eserciti francesi, e ai suoi clienti industriali, di avere un vantaggio operativo significativo fino al 2045 o 2050, e all’arrivo dello SCAF.
Un drone da combattimento per gli Eurofighter Typhoon della Luftwaffe
È in questo contesto che Il capo dello Stato-maggiore della Luftwaffe, dell'aeronautica tedesca, ha parlato il tenente generale Ingo Gerhartz, pochi giorni fa, a favore dello sviluppo di un drone da combattimento per completare la gamma Eurofighter Typhoon chi, come il Rafale francese, dovrà mantenere la linea fino al 2045, e che soffre delle stesse debolezze dell’aereo francese in termini di discrezionalità.
Poiché le esigenze e la realtà operativa della Luftwaffe sono molto vicine a quelle delle forze aeree francesi, non sorprende che il generale Gerhartz raccomandi anche lo sviluppo di un drone da combattimento di tipo Loyal Wingman, per venire a sostenerne la Typhoon ed espandere le sue capacità.
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Questo discorso del CEMAA tedesco va analizzato anche alla luce delle recenti dichiarazioni del suo Mindef che vuole fare dell'esercito tedesco la “spina dorsale” della difesa europea. Questo obiettivo sarà necessariamente accompagnato da una strategia industriale volta a riconquistare l'attuale leadership della Francia nel settore della difesa.
Penso che la leadership francese in Europa in termini di difesa esista solo nella testa dei francesi. I tedeschi, ma anche gli inglesi, gli italiani, gli scandinavi, per non parlare degli europei dell'est, hanno una visione completamente diversa di un esercito con 200 carri armati e nessun altro veicolo corazzato cingolato.
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