Il nuovo cannone semovente 2S35 Koalitsiya-sv è entrato in servizio alla fine del 2023, negli eserciti russi, e sarebbe rapidamente entrato nel teatro delle operazioni in Ucraina.
Dotato di grande mobilità, elevata cadenza di fuoco e notevole gittata, non ha nulla da invidiare ai migliori sistemi europei che, oggi, consentono agli ucraini di compensare lo squilibrio di potere tra i due eserciti.
Quali sono le caratteristiche di questo sistema, i suoi punti di forza, ma anche i suoi punti deboli e i suoi limiti, e come potrebbe il suo arrivo in Ucraina influenzare il corso della guerra?
sommario
Se l’artiglieria russa impressiona per la sua potenza di fuoco, e soprattutto per la sua densità, i cannoni semoventi 2S3 Akatsiya e 2S19 Msta-s, utilizzati sia dalle forze russe che da quelle ucraine, hanno chiaramente mostrato prestazioni inferiori a quelle dei sistemi occidentali, soprattutto i più moderni come il PZH-2000 tedesco, l'arciere svedese e il Caesar francese.
Ma l’arrivo di nuovi sistemi russi, il cannone montato 2S43 Malva da un lato, e soprattutto il cannone semovente cingolato 2S35 Koalitsiya-sv, dall’altro, e nuove munizioni guidate e a gittata aggiuntiva, potrebbero sicuramente scuotere questo rapporto di artiglieria in Ucraina, mentre gli eserciti di Kiev fanno affidamento, in parte, sul valore aggiunto operativo offerto dai sistemi occidentali, per contenere la superiorità numerica e logistica degli eserciti russi.
2S3 Akatsiya, 2S19 Msta-s: l’artiglieria russa oggi fa ancora affidamento sui sistemi sovietici
Alla fine degli anni ’80 l’artiglieria semovente sovietica era più o meno alla pari con quella della NATO. Infatti, i cannoni semoventi cingolati 2S3 Akatsiya e i (allora) nuovi 2S19 Msta-s, dotati di tubi da 152 mm dai calibri da 29 a 47, mostravano gittate, cadenze di fuoco e precisione paragonabili a quelle degli M-109 americani, AS-90 britannico e AuF1 francese.
Pertanto, gli Msta-s potevano lanciare fino a 8 proiettili da 152 mm in un minuto fino a 25 km con proiettili convenzionali e 28 km con proiettili BB, dove l'AuF1 GCT (per High Rate of Fire) trasportava a 23,5 km con proiettili standard e 28 km con proiettili RTC, con una cadenza di fuoco, ancora una volta, di 8 colpi al minuto.
Dopo il crollo del blocco sovietico, gli eserciti russi, come quelli di tutte le ex repubbliche sovietiche, disponevano infatti di una potenza di fuoco, in termini di artiglieria, efficace e particolarmente densa, nonché di riserve considerevoli. Pertanto non sembrava necessario, in quel momento, iniziare lo sviluppo di nuovi sistemi.
Oltre alle difficoltà economiche e sociali che la Russia ha incontrato negli anni ’90 e 2000, l’assenza di una minaccia simmetrica ha incoraggiato Mosca a non investire in questo settore, come in molti altri, per la sua difesa. Del resto gli eserciti americani, unici potenziali avversari, o considerati tali da Mosca, non sembravano in quel momento avere alcuna fretta di sviluppare nuovi sistemi.
2S43 Malva e 2S35 Koalitsiya-sv: la risposta russa agli europei Caesar e Pzh-2000 entrerà in servizio nel 2023
Ecco perché, a parte i pochi sistemi europei più moderni, dotati di tubi più lunghi e di computer balistici più avanzati, come il tedesco Pzh2000, lo svedese Archer o il francese Caesar, i sistemi di artiglieria presenti in Ucraina, sia russi che ucraini Gli eserciti erano principalmente sistemi ereditati dalla Guerra Fredda e da allora più o meno modernizzati.
All'inizio degli anni 2010, per far fronte alle prestazioni di questi nuovi sistemi europei che mostravano una portata fino a 40 km con proiettili convenzionali e più di 50 km con proiettili a gittata estesa, nonché una precisione notevolmente superiore rispetto alla generazione precedente sistemi, gli eserciti russi si impegnarono a sviluppare nuovi mezzi di artiglieria.
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Le 2 tessere radar installate su ciascun lato del tubo sono interessanti perché dovrebbero consentire di migliorare molto rapidamente la precisione dei tiri, anche con proiettili non guidati, e sfruttare così la cadenza di fuoco del pezzo, la capacità di individuare fuoco dell'artiglieria nemica e infine la capacità di rilevare droni o missili. Miglioramento per adattarsi a Cesare
C'è qualcosa che non viene assolutamente affrontato in questo articolo e che tenderebbe a chiarire il quadro anche per gli ucraini. Questo veicolo è quello che viene pubblicizzato? È ancora possibile dubitarne, la Russia ha già utilizzato più volte l'arma decisiva in questa guerra: il BMP Terminator si è rivelato tanto mediocre quanto indebolito, proprio come il T14 Armata le cui impressionanti prestazioni sulla carta restano da dimostrare e che non è mai entrato nella fase di produzione attiva, o gli SU 57 che dovrebbero essere furtivi e non rilevabili ma che non si avvicinano mai alla prima linea per paura di essere abbattuti da un S-300 di più di 40 anni...