F-22, Ticonderoga, F-15EX...: perché il Congresso e gli eserciti americani si oppongono alle future acquisizioni e al ritiro anticipato?
Ogni anno, il passaggio al Congresso di progetti di finanziamento per gli eserciti americani è l'occasione per un feroce braccio di ferro tra senatori e rappresentanti, da un lato, e funzionari civili e militari del Pentagono, dall'altro.
Negli ultimi anni, tuttavia, questa situazione di stallo, che il più delle volte si è concentrata su questioni di equilibrio degli investimenti e di protezione degli investimenti locali, si è trasformata in un confronto fondamentale, con fronti invertiti. Sono infatti i parlamentari ad opporsi ai ritiri o alla riduzione degli acquisti, chiesti dai militari.
Le richieste degli eserciti americani sono quindi contrastanti, in particolare per quanto riguarda il ritiro di alcuni equipaggiamenti e la riduzione dei formati di acquisizione di altri, e l'analisi fatta dai parlamentari, circa le conseguenze di queste riduzioni di formato, sugli americani capacità di risposta militare.
Anche quest'anno, questa opposizione si è intensificata, al punto che possiamo mettere in discussione le sue fondamenta, ma anche la possibilità di uscirne, in futuro, e il modo per riuscirci, se applicabile?
sommario
Il Congresso blocca il ritiro dell'F-22 ed espande l'acquisizione dell'F-15EX da parte dell'aeronautica americana.
Il disegno di legge finanziario del 2025 per l'aeronautica americana prevedeva il ritiro di 250 aerei, tra cui 56 A-10 Thunderbolt II, 65 F-15C e D, 11 F-16, nonché 20 F-22 e 26 F-15E , solo per parlare della flotta da caccia. Se i rappresentanti hanno ceduto alla necessità di sbarazzarsi degli A-10, considerati troppo vulnerabili, nonché degli F-15 e degli F-16 allo stremo delle loro potenzialità, hanno invece respinto la richiesta riguardante l'F-22 e l'F-15E.
I Raptor, che appartengono alla flotta di 32 Block 10 attualmente in servizio, sono giudicati dall'aeronautica americana non sufficientemente pronti, tecnologicamente parlando, per l'uso operativo, non senza dover investire ingenti fondi di aggiornamento. Mentre si profila l’NGAD, che dovrà sostituire gli F-22 a partire dal 2030, tali investimenti appaiono quindi superflui.
Tuttavia, la lettura della stessa situazione da parte dei parlamentari è molto diversa. Se riconoscono che gli F-22 Block 10 sono meno efficaci dei Block 20, credono che l'aereo rimanga superiore a qualsiasi altro aereo da caccia moderno, che potrebbe opporsi a lui negli anni a venire.
Mentre un grave conflitto o una crisi potrebbe scoppiare negli anni a venire, con breve preavviso, in diversi teatri, ritengono quindi inappropriato privarsi di questi dispositivi, per ottenere risparmi minimi di bilancio, privandosi di un significativo potenziale di risposta.
Lo stesso vale per i 26 F-15E il cui ritiro è stato chiesto dall'aeronautica americana, con il pretesto che questi aerei non hanno più un potenziale motore sufficientemente grande per attendere la scadenza della sostituzione con l'F-35. Anche in questo caso, per i parlamentari, significherebbe privarsi di una potenzialità operativa immediata che potrebbe rivelarsi molto utile negli anni a venire, per liberare crediti minimi.
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