La Royal Navy è rimasta senza sottomarini nucleari in mare ormai da quasi 50 giorni
Insieme alla Marina francese, la Marina reale è l’unica marina europea a gestire sottomarini a propulsione nucleare. Oggi dispone di una flotta di 10 navi, tra cui quattro sottomarini nucleari con missili balistici di classe Vanguard e 6 sottomarini d'attacco nucleari, o SSN secondo l'acronimo NATO, in questo caso una nave di classe Trafalgar, la HMS Triumph. entrato in servizio nel 1991, e 5 dei 7 sottomarini di classe Astute previsti, entrati in servizio tra il 2010 (HMS Astute) e il 2022 (HMS Anson).
Sono proprio questi ultimi che, oggi, destano preoccupazione oltre Manica. Infatti, come appena un anno fa, nonostante una flotta di 6 navi, che dovrebbe logicamente consentire la permanenza in mare di due sottomarini contemporaneamente, da 47 giorni la Royal Navy non ha più un SSN di pattuglia. Peggio ancora, i cinque Astute della Royal Navy, i suoi sottomarini più recenti e moderni, e tra le sue navi più essenziali, sono tutti attraccati da 121 giorni, uno di loro, l'HMS Ambush, da oltre due anni.
Mentre le tensioni internazionali raggiungono ormai i picchi da trent’anni e più, questa evidente mancanza di disponibilità è preoccupante, perché priva la Royal Navy, per transitività, di grande libertà di azione nello schieramento della sua flotta, e arriva addirittura a minacciare l’efficacia delle la sua deterrenza.
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Nessun sottomarino da attacco nucleare della Royal Navy in mare per un mese e mezzo
A svelare l'argomento, che comincia a fare molto rumore nel Regno Unito, è stato uno specialista di intelligence open source su. Ciò, infatti, teneva conto degli SSN britannici attraccati negli arsenali di Clyde e Devonport. E i dati emersi sono edificanti.
Così, dal ritorno dalla missione dell'HMS Triumph, l'ultimo rappresentante della classe Trafalgar, un mese e mezzo fa, l'intera flotta britannica del SSN è stata attraccata, privando la Royal Navy di una delle sue componenti più essenziali, perché essa condiziona l’efficacia di alcune altre componenti decisive, tra cui la deterrenza e la capacità di utilizzare le sue due nuove portaerei.
Tuttavia, con una flotta di 6 SSN, la Royal Navy dovrebbe essere in grado di mantenere, in ogni momento, due navi di pattuglia o in missione, con una terza in allerta. Le ultime tre navi, dal canto loro, dovrebbero essere in addestramento o in manutenzione.
Non è la prima volta che la Royal Navy si trova in una situazione del genere. Solo un anno fa, ha dovuto affrontare un problema simile, con i suoi 6 SSN al molo contemporaneamente.
Tuttavia, se lo scorso anno si potevano addurre alcune circostanze attenuanti per qualificare tale situazione come eccezionale e temporanea, oggi essa risulta essere molto più la conseguenza di problemi strutturali legati alla pianificazione della manutenzione delle navi, da parte della Regia Marina. , forse anche, a problemi tecnici a bordo delle navi stesse,
I cinque SSN della classe Astute al banco degli imputati da quattro a ventiquattro mesi
È quindi degno di nota notare che l'ultima nave ad aver raggiunto il molo è l'HMS Triumph, il più antico dei suoi sottomarini e l'unico appartenente alla classe Trafalgar. In effetti, i sette SSN della classe Trafalgar, entrati in servizio dal 1983 al 1991, hanno mostrato disponibilità e affidabilità soddisfacenti per tutta la loro vita operativa, anche se sono stati sostituiti più rapidamente del francese Rubis o dell'americano Los Angeles, dopo soli 26-27 anni di servizio. servizio, rispetto ai 35-39 anni delle navi francesi e più di 35 anni, in media, per la Los Angeles.
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Ciao, non spareremo all'ambulanza, non succederà, ma gli australiani si sono messi nei guai con il loro programma Aukus. Ebbene non li compatiremo, dovevano solo onorare gli impegni presi con il gruppo navale.