Il Giappone si oppone all'ingresso dell'Arabia Saudita nel programma di aerei da combattimento di sesta generazione del GCAP

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Il Giappone rifiuta di consentire all'Arabia Saudita di aderire al programma di aerei da combattimento di sesta generazione GCAP, sferrando un nuovo colpo alle relazioni tra Londra e Riad in quest'area, dopo il rifiuto tedesco di consegnare 6 Eurofighter Typhoon in aggiunta alle forze aeree del paese.

Mentre i costi di sviluppo degli aerei da combattimento e dei loro sistemi continuano a crescere, la tentazione è grande per i paesi europei con le competenze tecnologiche, ma non le risorse di bilancio per farlo, di rivolgersi a partner internazionali, per fornire finanziamenti.

Ecco perché i due programmi europei di aerei da combattimento di sesta generazione oggi, lo FCAS pilotato dalla Francia da un lato, e il GCAP britannico dall'altro, sono concepiti sotto forma di partnership, rispettivamente con Germania e Spagna per FCAS, Italia e Giappone per l'altro.

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Tuttavia, la cooperazione tecnologica internazionale è accompagnata da molte difficoltà in termini di condivisione industriale, al punto da minacciare talvolta la sostenibilità del programma.

In questo contesto, l’integrazione di paesi con notevoli risorse finanziarie, ma con un’industria della difesa ridotta, può apparire come una rara opportunità. Questo è stato senza dubbio ciò che si sono detti inglesi e italiani quando il principe ereditario saudita Mohammad Bin Salman ha detto al primo ministro giapponese Fumio Kishida di essere pronto ad aderire al programma GCAP, durante una visita di quest'ultimo a Jeddah pochi giorni fa.

Purtroppo per Londra, attraverso la voce del suo ministro della Difesa Yasukazu Hamada, Tokyo ha fatto piovere speranze britanniche e italiane. In effeti, Il Giappone non intende accogliere l’Arabia Saudita nel programma GCAP nonostante i buoni rapporti intrattenuti con Riyadh, per diversi motivi.

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Il programma di jet da combattimento di sesta generazione GCAP interessa l'Arabia Saudita
L’Arabia Saudita vuole aderire al programma di aerei da combattimento di sesta generazione GCAP

In primo luogo, le autorità giapponesi temono che l’arrivo di un nuovo partner rallenti il ​​programma, e trascini di qualche anno il calendario provvisorio, molto ambizioso, fissato qualche mese fa, e volto all’entrata in servizio del nuovo caccia dal 2035. .

Infatti, una regola empirica vuole che i costi ed i ritardi di un programma di spesa in cooperazione crescano secondo il quadrato del numero dei partner. Tuttavia, se con 3 partner, il programma GCAP dovesse entrare in servizio nel 2035, secondo questa regola dovrebbe slittare fino al 2038.


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