Su richiesta del Senato degli Stati Uniti, il Centro per la valutazione strategica e di bilancio, o CSCA, ha rilasciato uno studio sul futuro della guerra elettronicae come le forze americane possono e devono rispondere per mantenere il vantaggio. L’obiettivo auspicato è valutare l’efficacia delle attuali risposte in termini di guerra elettronica attuate dal Pentagono, per un budget consistente di oltre 10 miliardi di dollari all’anno, a fronte di Capacità di guerra elettronica russa e cinesi e, se necessario, come reindirizzare questi crediti per migliorare l’efficacia e garantire il vantaggio alle forze americane.
L’osservazione sulla situazione attuale del CSBA non è certo una sorpresa per chiunque sia interessato alle questioni di guerra elettronica: oggi gli eserciti russo e cinese hanno mezzi di gran lunga superiori a quelli delle forze americane in questo dominio. Peggio ancora, i costi molto elevati e la natura stessa delle soluzioni attualmente sviluppate dal Pentagono, come ad esempio il jamming pod ALQ-249 che deve equipaggiare l'EA-18G Growler della Marina degli Stati Uniti e l'SLQ-32 o SEWIP for Shipboard Electronic Warfare Improvement Program che equipaggia le navi, ostacolano le possibilità di ristabilire l'equilibrio. Tale equipaggiamento, infatti, cattura la maggior parte dei crediti investiti nel campo della Guerra Elettronica e Cyber, senza aumentare il numero reale degli effettori, che rimane invariato. Ma è proprio in questo ambito che Cina e Russia superano le forze americane.
Per rispondere a questa constatazione, le cui conseguenze possono effettivamente mettere in discussione la capacità delle forze americane di ottenere un vantaggio e garantire la vittoria contro il loro avversario, la CSBA propone quindi di ridefinire i paradigmi stessi della guerra elettronica. La soluzione consigliata si basa su 2 punti chiave:
- Creare un numero molto maggiore di effettori semi-consumabili, ma meno potenti e meno costosi, in grado di supportare il più da vicino possibile le forze di combattimento portando il differenziale di potenza nel posto giusto e al momento giusto.
- Ottimizzare l'utilizzo di questi effettori mediante un algoritmo globale a livello di teatro operativo, elaborando da un lato le richieste che definiscono gli obiettivi da raggiungere, il luogo e il momento dell'impegno, dall'altro l'intera flotta di effettori disponibili nel teatro. Per raggiungere questo obiettivo, la CSBA raccomanda l'utilizzo di un algoritmo, definito un po' sbrigativamente intelligenza artificiale, paragonabile a quello utilizzato da Uber per ottimizzare i viaggi della propria flotta di veicoli in relazione alle richieste di trasporto degli utenti.
L'approccio raccomandato dalla CSBA è, infatti, abbastanza vicino a quello alla base del programma FCAS che riunisce Francia, Germania e Spagna per progettare la prossima generazione di sistemi di combattimento aereo. Il programma si basa anche sull'uso effettori semi-consumabili, Remote Carrier, droni che accompagnano il dispositivo pilotato per estenderne le capacità di rilevamento e azione, trasportando sensori o sistemi attivi, come armi, o sistemi di disturbo elettronico. Ma la raccomandazione del Think Tank va oltre il programma europeo, aggiungendo l'ottimizzazione dell'uso di questi droni e aerei su scala del teatro delle operazioni, grazie ad un algoritmo globale.
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