In termini di deterrenza, la dottrina classica adottata dall'inizio della Guerra Fredda si basa sull'equilibrio delle capacità di attacco nucleare e di risposta di entrambe le parti. Al di là del teatro europeo e del confronto tra il Patto di Varsavia e la NATO durante la seconda metà del XX secolo, questo si è applicato anche altrove sul pianeta, come nella situazione di stallo tra India e Pakistan, o nel controllo della Cina e del Nord Minaccia nucleare coreana da parte degli Stati Uniti.
Il principale obiettivo potenziale dei missili nordcoreani, la Corea del Sud, da parte sua, non possiede armi nucleari. Ma a differenza del Giappone, o della maggioranza dei paesi europei, che si affidano all'ombrello nucleare americano per controllare la minaccia, Seoul ha sviluppato, parallelamente ad esso, una dottrina volta a consentire al paese di neutralizzare la minaccia nucleare nordcoreana se necessario. , senza dover fare affidamento sui mezzi messi in campo dagli Stati Uniti per proteggere il Paese.
La dottrina sudcoreana dei 3 assi
Designato " Dottrina dei 3 assi“, questo si basa su 3 componenti complementari intese a privare Pyongyang delle sue capacità di attacco nucleare. In primo luogo, gli eserciti sudcoreani si stanno dotando di mezzi in grado di colpire e distruggere con brevissimo preavviso i siti di lancio nordcoreani, siano essi basati su terra o in mare, una volta che le autorità sudcoreane si saranno accertate dell'imminenza di attacchi nucleari lanciati da Pyongyang .
In secondo luogo, il Paese dispiega un'importante e fitta rete di difese antiaeree e antimissile per intercettare i vettori lanciati dagli eserciti nordcoreani che sarebbero sfuggiti agli attacchi preventivi.
Infine, la terza componente presuppone la distruzione di tutti i siti strategici nordcoreani mediante attacchi convenzionali di precisione, siano essi centri di comando e comunicazione, nodi logistici e tutti gli obiettivi di alto valore aggiunto, in modo da privare Pyongyang della sua capacità di comandare, coordinare e supportare il suo grande esercito.
Va notato a questo proposito che questa dottrina dei "3 assi" è probabilmente mal concepita, perché un quarto asse, che condiziona gli altri 3, è essenziale per la sua attuazione. È infatti necessario che Seul e i suoi eserciti abbiano accesso a capacità di intelligence molto significative ed efficaci nei confronti dei mezzi a disposizione dell'avversario, poiché è necessario non solo anticipare gli attacchi nucleari in arrivo, ma anche localizzare con precisione tutte le capacità a disposizione di Pyongyang per distruggerle con un preavviso particolarmente breve.
Inoltre, Seoul deve disporre di mezzi di attacco estremamente reattivi, soprattutto perché la Corea del Nord dispone ora di nuovi missili a combustibile solido che possono essere lanciati da sistemi mobili con brevi ritardi. Infatti, al di là dei mezzi militari per condurre attacchi preventivi, Seul deve disporre anche di una capacità di intelligence molto efficace e di una catena di comando accorciata per poter essere applicata.
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