Quando si studiano le lezioni apprese dalla guerra in Ucraina, è comune dover moderare le conclusioni a causa delle specificità di questo conflitto, certamente di alta intensità, ma contrapposto a due avversari che utilizzano in molte aree la stessa dottrina e gli stessi materiali, almeno a l'inizio del conflitto. Inoltre, che si tratti dell'esercito ucraino o di quello russo, entrambi utilizzano solo attrezzature relativamente datate, anche qui in particolare all'inizio del conflitto. Tuttavia, lo Stato Maggiore, anche in Occidente, sembra aver mutato significativamente negli ultimi mesi le proprie dottrine e certe ambizioni tecnologiche e programmatiche, proprio per applicare le lezioni apprese dal sangue ucraino. È così che tutti gli eserciti europei hanno avviato programmi volti ad aumentare la propria difesa contraerea, in particolare a corto raggio, ma anche a rafforzare la componente corazzata pesante dotandosi di carri armati e veicoli da combattimento di fanteria, oltre che nel campo delle artiglierie, con cannoni da 155 mm a tubi lunghi come il CAESAR, l'Arciere o il Pzh2000, nonché sistemi a lungo raggio come l'HIMARS o il PULS.
C'è ancora il 75% di questo articolo da leggere, Iscriviti per accedervi!
I Abbonamenti classici fornire l'accesso a
articoli nella loro versione completa;e senza pubblicità,
a partire da € 1,99. Abbonamenti Premium fornire anche l'accesso a archivio (articoli vecchi di più di due anni)