Deterrenza franco-europea: quali sono i 3 modelli applicabili per la Francia

Come fece ormai cinque anni fa, il presidente francese Emmanuel Macron ha scosso il panorama geopolitico europeo, evocando la possibilità di avviare un dialogo con i suoi vicini, al fine di realizzare un deterrente franco-europeo, sulla base delle risorse nucleari francesi.

Nonostante un’apertura particolarmente vaga riguardo al modello applicabile a questa materia, questo discorso della Sorbona, seconda edizione, ha suscitato, ancora una volta, scalpore, soprattutto all'interno della classe politica francese, impegnata in un processo elettorale su posizioni nette.

Se la maggioranza degli attori politici, ma anche molti commentatori, hanno interpretato le osservazioni dei giorni nostri come una possibile estensione della deterrenza francese all’Europa, implicando un abbandono di sovranità per il paese, i modelli che potrebbero essere considerati, a questo proposito, sono tre in numero, con implicazioni talvolta radicalmente diverse, sullo strumento deterrente francese così come sulla sovranità francese sulla propria deterrenza.

La deterrenza franco-europea ritrova appeal in Europa di fronte alla minaccia di Trump

Durante il primo discorso alla Sorbona, nel 2019, Emmanuel Macron aveva già accennato a tale possibilità, di avviare discussioni con i paesi europei che lo desiderassero, per utilizzare la deterrenza francese per proteggerli.

Macron trionfa nel 2020
Il presidente Macorn è stato molto isolato durante il vertice NATO del 2020, dopo aver seguito il suo primo discorso alla Sorbona.

L'annuncio è stato allora accolto molto male, in Europa, come negli Stati Uniti, vedendola tutti come una manovra francese contro la NATO, per posizionare Parigi al vertice del concetto emergente di Difesa Europea. Quindi, a Varsavia come a Berlino, così come a Washington, le reazioni furono tanto negativi quanto severi nei confronti della Francia.

Da allora, il panorama geopolitico, sia globale che europeo, si è evoluto notevolmente. La guerra in Ucraina, il riarmo russo, l’aumento della deterrenza cinese e l’arrivo di nuovi attori, come la Corea del Nord e l’Iran, sulla scena strategica globale, hanno cambiato la percezione della minaccia, anche in Europa.

Sono state però le ripetute dichiarazioni di Donald Trump, candidato repubblicano alle future elezioni presidenziali americane del novembre 2024 e favorito nei sondaggi, a generare le maggiori preoccupazioni nelle cancellerie europee.

L'ex presidente americano ha, infatti, più volte evocato la possibilità, per gli Stati Uniti, di ritirarsi dalla Nato, ma anche di avere un'interpretazione molto meno restrittiva di quanto promesso finora da Washington, riguardo all'articolo 5. In parole povere, Trump e il Partito Repubblicano hanno ostacolato, per più di sei mesi, il sostegno americano all’Ucraina, provocando un marcato indebolimento di Kiev negli equilibri di potere con Mosca.

Incontro Trump 2023
Donald Trump è oggi nella posizione favorita nei sondaggi preelettorali negli Stati Uniti.

Queste dichiarazioni hanno provocato un risveglio brutale e duro in gran parte degli europei che fino ad ora avevano considerato scontata e inamovibile la protezione americana.

Naturalmente, la proposta francese del 2019 ha oggi un’attrattiva molto diversa rispetto a cinque anni fa. È in questo contesto che si colloca il secondo discorso della Sorbona, che ribadisce la proposta francese di avviare una discussione sulla possibile apparizione di un deterrente franco-europeo.

Deterrenza franco-europea: un concetto vago di Emmanuel Macron ampiamente criticato in Francia

Se le aperture fatte da Emmanuel Macron in questo discorso hanno ricevuto un’accoglienza molto più attenta e benevola da parte degli europei, consapevoli del rischio rappresentato dall’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca tra 8 mesi, è in Francia che questa volta hanno provocato la la maggior parte delle reazioni, il più delle volte molto ostili.

Quindi, senza troppe sorprese, con le elezioni europee tra sole sei settimane, le opposizioni politiche si sono tutte ribellate contro l'apertura di Emmanuel Macron. Lo stesso vale per molti commentatori nel campo della difesa francese.

In entrambi i casi, si trattava di respingere, con alcune sfumature, la perdita di sovranità francese come strumento deterrente che tale decisione avrebbe generato. Quindi, per alcuni, l’estensione della deterrenza ad altri paesi europei porterebbe soprattutto a un aumento dei rischi di vedere la Francia nel mirino della Russia, in caso di conflitto.

Iskander-M Russia
La minaccia nucleare russa si basa su una vasta gamma di munizioni, che vanno dal missile balsitico a corto raggio Iskander-M all’R-30 Bulava SLBM con una gittata di oltre 9000 km, che trasporta fino a 10 MIRV.

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6 Commenti

  1. Ottima idea Fabrice (tre)
    Non dobbiamo tenerne troppo conto della cacofonia dei comunisti (LFI) e dei fascisti (RN), perché se li ascoltiamo, dobbiamo deporre le armi e vivere pacificamente con tiranni e dittatori come partner.
    E in più, se può far felici i tuoi capezzoli, allora va bene :p

    • L’obiettivo dell’articolo non è quello di dire cosa si deve fare, ma semplicemente cosa si può fare, in questo ambito, e di studiarne le conseguenze sulla stessa deterrenza francese. Poi, applicabilità, accettabilità nazionale e internazionale, questi sono altri dibattiti che mi guardo bene da affrontare))

  2. Davvero, da giovane abbonato, finalmente trovo articoli affascinanti e approfonditi e ti ringrazio.
    D'accordo, gli articoli e in particolare questo mirano a illuminare e non a fornire soluzioni
    Di fronte alla fantasia della deterrenza nucleare americana e al suo naturale isolazionismo (vedi le due guerre mondiali), rappresentato dal trumpismo, abbiamo in realtà una carta da giocare.
    Ma non penso che il complesso militare americano lascerà che ciò accada e perderà un magnifico reddito basato su una fantasia.
    Ma se la Russia continua a minacciare, allora non sono sicuro che i nostri amici americani saranno molto reattivi, vedi Churchill che fu costretto a far trainare i suoi aerei da cavalli...

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