Negli ultimi mesi nel Regno Unito il Ministero della Difesa ha moltiplicato gli annunci volti a consolidare due dei suoi attuali programmi di equipaggiamento, da un lato ilIl Global Combat Air Program eredita FCAS di co-produrre con Italia e Giappone un sistema di combattimento aereo di sesta generazione entro il 6, invece il programma SSN-AUKUS insieme a Stati Uniti e Australia, per progettare e fabbricare il futuro sottomarino d'attacco nucleare o SSN secondo l'acronimo inglese, che equipaggerà in parte la Royal Australian Navy e consentirà alla Royal Navy di sostituire la sua classe Astute SNA dal 2040.
Ciò ha mostrato determinazione, così come il più grande budget europeo per la difesa, tuttavia maschera le immense difficoltà incontrate da quasi tutti gli altri grandi programmi attualmente in fase di sviluppo, e che si trovano, per la maggior parte, nelle situazioni più tese in termini di programma, budget e format.
Questo è in sostanza ciò che emerge da a rapporto al vetriolo commissionato dalla commissione per la difesa del parlamento britannico. Guidato dal membro del parlamento Mark François, rappresentante conservatore delle contee di Rayleigh e Wickford dal 2011 e presidente della sottocommissione incaricata di questo rapporto, dipinge un quadro molto preoccupante dello stato degli eserciti del Regno Unito, ma anche, e, soprattutto, della deplorevole gestione dei programmi industriali della difesa negli ultimi anni, che ne ha gravemente ostacolato le capacità operative presenti e future.
Diversi esempi di programmi realizzati nonostante il buon senso industriale, di capacità e di bilancio sono stati così studiati dagli autori del rapporto, in particolare le fregate Type 26 della Royal Navy, veicolo da combattimento corazzato Ajax dell'esercito britannicoe l'aereo di sorveglianza aerea E-7 Wedgetail della Royal Air Force.
Quest'ultimo è particolarmente evidenziato dalla relazione da dimostrare la “follia assoluta” della condotta dei programmi di difesa britannici negli ultimi anni.
Pertanto, mentre inizialmente la Royal Air Force doveva acquisire 5 aerei da Boeing per 2,1 miliardi di sterline, alla fine si è rivolta a un ordine di soli 3 aerei con un programma esteso per aumentare la sostenibilità del budget.
Purtroppo, tra gli effetti della crisi inflazionistica e l'impossibilità per Londra di ritirarsi dall'ordine dei 5 radar MESA per equipaggiare i dispositivi iniziali, il costo finale ammonta a 1,89 miliardi di sterline, ovvero il 90% dell'importo iniziale, per soli 60% delle capacità previste, privando la RAF della capacità di mantenere una sorveglianza aerea permanente oltre pochi giorni con una flotta così piccola.
Questo episodio ricorda le conseguenze di simili arbitrati svolti in Francia attorno al programma fregate FREMM, che inizialmente era destinato a consentire alla Marina francese di acquisire 17 fregate prodotte al ritmo di una nave ogni 7 mesi su 10 anni per una dotazione totale di 8 miliardi di euro.
Alla fine è stata ridotta a una flotta di sole 8 fregate prodotte in 12 anni, per una dotazione finale di 8 miliardi di euro identica alla precedente, senza contare gli ulteriori 4 miliardi di euro investiti per acquisire 5 fregate FDI più leggere e meno ben armate. ma più moderne, e soprattutto prodotte in altri 10 anni, indispensabili per raggiungere il formato di 15 fregate di prima classe richiesto dal Libro Bianco del 2017.
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