Rheinmetall vuole costruire una fabbrica che produca 400 carri armati all'anno in Ucraina entro 12 settimane

Quando l'amministratore delegato dello specialista tedesco di armature Rheinmetall, Armin Papperger, ha annunciato alcuni mesi fa che intendeva costruire un impianto di produzione di carri armati e armature pesanti in Ucraina per sostenere lo sforzo bellico a Kiev, numero di specialisti in materia sono stati più che scettici.

In effetti, una tale fabbrica, la cui costruzione costerà più di 200 milioni di euro, rappresenterebbe un obiettivo primario per attacchi missilistici e droni russi, facendo temere che venga distrutta non appena inizierà a produrre.

Tuttavia, ciò non ha scoraggiato il vivace industriale tedesco, che vede anche le sue speranze di piazzare il suo nuovo carro armato KF-51 Panther in Germania e in Europa si stanno riducendo come nient’altro dall'arrivo di Leopard 2A8 che è essenziale in tutti i mercati nelle ultime settimane.

Infatti, Rheinmetall ha appena confermato, in un'intervista rilasciata alla CNN, che avrebbe costruito con l'ucraina Ukroboronprom, una fabbrica in Ucraina capace di produrre 400 carri armati e mezzi corazzati pesanti all'anno. Cosa ancora più eccezionale, questa fabbrica dovrebbe uscire dal terreno ed entrare in produzione in sole 12 settimane, vale a dire entro la fine di settembre, una vera impresa per i due produttori se ci riusciranno. .

Rheinmetall potrà fare affidamento sull'esperienza acquisita nello spiegamento della linea di assemblaggio ungherese KF41 Lynx per costruire lo stabilimento ucraino in 3 mesi
Rheinmetall potrà fare affidamento sull'esperienza acquisita nello spiegamento della linea di assemblaggio ungherese KF41 Lynx per costruire lo stabilimento ucraino in 3 mesi

Va detto che oggi l'Ucraina sta affrontando una situazione molto preoccupante a medio termine. Come si è detto in precedenza, la Russia ha infatti trasformato negli ultimi mesi il proprio strumento industriale, per produrre diverse centinaia di moderni carri armati T-72B3M, T-80BVM e T-90M ogni anno, al punto da compensare probabilmente, nel lungo termine, le perdite registrate sul fronte in quest'area.

Al contrario, l’Ucraina, che in questo settore dipende dalle attrezzature trasferite dai suoi alleati occidentali, si troverà presto ad affrontare l’esaurimento delle scorte trasferibili, soprattutto in Europa, mentre quasi tutte le attrezzature ereditate dal Patto di Varsavia sono già state consegnate, e che il nuove attrezzature, come i carri armati Leopard 2, arrivano lentamente, in misura insufficiente a compensare l’evoluzione degli equilibri di potere.


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