In vista dello spettacolare annuncio della cancellazione del programma sottomarino Shortfin Barracuda di classe Attack progettato da Naval Group per la Royal Australian Navy, al fine di sostituirli con sottomarini d'attacco a propulsione nucleare americano-britannici nell'ambito della creazione del nuovo AUKUS dell’alleanza, il programma come Naval Group era stato oggetto di un’intensa campagna di denigrazione sulla stampa, nelle forze armate e nel Parlamento australiano.
Come ripetevamo allora, le critiche poi ripetute più e più volte dai tabloid e anche dalla stampa tradizionale, ampiamente ripetute senza smentita anche dai parlamentari australiani, erano basate su informazioni irrazionali e spesso false, o del tutto decontestualizzate.
Così, quando è stata resa pubblica la cancellazione unilaterale del programma a favore di una soluzione nucleare molto rischiosa e poco calibrata, la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica australiana ha appoggiato la misura, convinta allora delle difficoltà che comportava, il più delle volte fantasticate, incontrate. da questo programma.
Tuttavia, una domanda rimase senza risposta fino all’annullamento del contratto da parte dell’allora primo ministro australiano Scott Morrison: perché Naval Group non si difese di fronte a questa campagna visibilmente orchestrata contro di essa e il suo programma? La risposta è arrivata una volta concluse le trattative di fine contratto.
Infatti, contrattualmente, l'industriale francese semplicemente non aveva la possibilità di comunicare ai media il programma, prerogativa che spettava al governo e, in misura minore, alla Royal Australian Navy.
Da allora è emerso che la maggior parte delle accuse rivolte al programma, soprattutto in termini di mancato rispetto delle scadenze o del budget, erano completamente false e talvolta addirittura del tutto fantasiose.
Sfortunatamente per Naval Group, il danno è stato fatto, anche se il nuovo primo ministro Anthony Albanese ha fatto di tutto per normalizzare i rapporti con Parigi, in particolare accettando di pagare tutte le indennità contrattuali per la risoluzione anticipata del contratto a Naval Group e ai suoi partner.
Tuttavia, sembra che il caso dei sottomarini francesi in Australia non sia stato isolato. Infatti, dentro un articolo al vetriolo pubblicato dal giornalista australiano Kym Bergmann, sembra che anche gli elicotteri Tiger e NH90 Taipan in servizio con l'esercito australiano siano stati oggetto di una campagna di denigrazione nei media, ma anche nella classe politica australiana, tanto da consentire a Canberra di annunciare il suo ritiro anticipato per il 2025, e di ordinare invece 29 elicotteri d'attacco americani Boeing AH-64E Guardian e 40 elicotteri di manovra Sikorsky UH-60M Black Hawk.
E come nel caso degli Shortfin Barracuda del Naval Group, questi elicotteri sono stati oggetto di dichiarazioni spesso false, ad esempio per quanto riguarda la disponibilità quando raggiunge il 70%, più della maggior parte delle piattaforme aeree australiane, o in termini di costi, con risultati pubblicati valori dei costi per ora di volo (40 dollari australiani) non corrispondenti alla realtà, senza che sia stata pubblicata alcuna smentita da parte dello Stato Maggiore o del Ministero della Difesa.
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